Pagina 1 di 2

Nemo: la stilografica Ancora senza nome

Inviato: martedì 7 aprile 2020, 7:42
da A Casirati
Immagine

1936, 5 Maggio: l’esercito italiano occupa Addis Abeba; si conclude la guerra d’Etiopia, iniziata il 3 Ottobre dell’anno precedente, e l’Italia espande le sue colonie in Africa. E’ l’ultima delle potenze coloniali ad agire nel continente e la terza per estensione geografica dei possedimenti, dopo Regno Unito e Francia e prima di Belgio, Portogallo e Spagna.
Addis Abeba nel 1936
Addis Abeba nel 1936

1938, 12 Marzo: Hitler annette l’Austria, creando le premesse per la conferenza di Monaco del Settembre successivo, tentativo diplomatico, solo apparentemente fruttuoso, di scongiurare la seconda guerra mondiale. In giugno si disputano i campionati mondiali di calcio, vinti per la seconda volta consecutiva dall’Italia.
La squadra nazionale di calcio italiana vincitrice del campionato mondiale del 1938
La squadra nazionale di calcio italiana vincitrice del campionato mondiale del 1938
Nello stesso mese esce il primo numero di Action Comics, con il debutto di Superman.
Il primo numero di "Action Comics"
Il primo numero di "Action Comics"
Action Comics n. 1.jpg (49.86 KiB) Visto 2728 volte
1939: Igor Sikorsky fabbrica l’elicottero e Luther George Simijian realizza il primo bancomat.

1940, 10 Giugno: l’Italia dichiara guerra all’Impero Britannico.

1941: nell’infuriare della seconda guerra mondiale, che si estende ad URSS, Giappone ed USA, Konrad Zuse inventa lo Z3, il primo computer.
Lo Z3
Lo Z3

E’ in questo periodo storico, a cavallo fra il quarto ed il quinto decennio del XX secolo, che viene introdotto il modello Ancora che vi presento oggi, in celluloide tornita dal pieno con alimentazione a leva laterale (cfr. Letizia Jacopini, “La storia della stilografica in Italia 1900 – 1950”, vol.1, pagg. 40 e 41).
Curiosamente, a questo modello non viene attribuito un nome, né viene assegnato un codice: lo considereremo il “Capitano Nemo” per eccellenza della produzione Ancora.

Immagine

Offerta in un periodo nel quale i prodotti di punta del marchio erano la Dama e la Maxima, questa stilografica, che si collocava in una fascia di prezzo media, veniva prodotta in tre diverse dimensioni: piccola, media e grande, come l’esemplare che vedete.
Si tratta, in effetti, d’una penna generosa, sia in termini dimensionali sia per la qualità, che si rivela subito per la sensazione di solidità che si prova maneggiandola ed azionando il meccanismo a leva, il più robusto, preciso e potente che abbia mai provato.

Immagine

Ecco le caratteristiche tecniche principali:
- Lunghezza chiusa: 145 mm
- Lunghezza aperta senza cappuccio: 126 mm
- Lunghezza aperta con cappuccio calzato: 168 mm
- Lunghezza del cappuccio: 69 mm
- Lunghezza della sezione: 16 mm
- Diametro massimo del fusto: 13,7 mm
- Diametro massimo del cappuccio: 15,3 mm
- Diametro medio della sezione: 11 mm
- Peso (scarica): 21 gr
- Peso del cappuccio: 8 gr
- Materiali: corpo, sezione e cappuccio in celluloide; pennino d’oro a 14 carati, misura 5; alimentatore in ebanite; clip, leva, barra di compressione ed anelli del cappuccio in metallo cromato.

Immagine

L’estetica della stilografica è classica, ma non banale: la forma a sigaro, introdotta pochi anni prima da Sheaffer’S con la famosa Balance, viene reintepretata con un avviamento più graduale delle forme ed aggiungendo due estremità a cono. La sezione è più lunga di quella della progenitrice statunitense, a tutto vantaggio di un’impugnatura più confortevole, e le dimensioni sono più generose di quelle d’una Balance Senior oversize.

La celluloide marmorizzata offre una piacevole combinazione di blu notte e verde acqua. La clip, con meccanismo interno a molla ancora perfettamente in tensione, è di forme originali ed aggiunge un minimo di “art deco” alle linee molto razionaliste della penna.
Gli anelli decorativi del cappuccio, perfettamente incastonati, mantengono ammirevolmente la loro posizione anche dopo tanti anni, a testimonianza della qualità della fabbricazione e dei materiali.
Il pennino, non flessibile, è inciso (in successione, dalla punta alla radice) con il marchio in bella evidenza, con l’indicazione del titolo del metallo in una losanga orizzontale, con la scritta “Osmiridium” in corsivo, con il numero 5, immagino relativo alla dimensione, e con il numero 15 in piccolo, alla base (che rimane nascosto, naturalmente, a pennino montato). Belle le forme e le proporzioni.

Immagine

Impugnare questa stilografica per scrivere dà una sensazione molto soddisfacente, grazie alle dimensioni, alla solidità ed al bilanciamento, piacevole sia con il cappuccio calzato sia senza. Il pennino è scorrevole e preciso, con un ottimo flusso d’inchiostro (la mia prova è stata fatta con il Pelikan 4001 nero, notoriamente poco tensioattivo). Il bordo a rilievo della sezione consente una presa molto ferma e comoda.

Immagine

Spezzo senz’altro più d’una lancia a favore di questa bella stilografica, sia per la qualità di fabbricazione sia per l’estetica, oltre che per le caratteristiche di scrittura.
Un prodotto davvero ottimo, che meriterebbe maggior considerazione da parte dei collezionisti, anche per le sensazioni che sa dare, riportando ogni tanto il suo nuovo proprietario a tempi senza dubbio drammatici, ma nei quali la qualità del lavoro e del prodotto erano ancora un’opzione praticabile industrialmente, perché, in un mercato meno consumistico di quello attuale, non escludevano il profitto anche nella vendita d’articoli d'utilizzo diffuso.

Nemo: la stilografica Ancora senza nome

Inviato: martedì 7 aprile 2020, 7:52
da maxpop 55
Complimenti Alberto, penna stupenda :clap: :clap:

Nemo: la stilografica Ancora senza nome

Inviato: martedì 7 aprile 2020, 8:10
da A Casirati
maxpop 55 ha scritto: martedì 7 aprile 2020, 7:52 Complimenti Alberto, penna stupenda :clap: :clap:
Grazie, Max :D

Nemo: la stilografica Ancora senza nome

Inviato: martedì 7 aprile 2020, 9:52
da MatteoM
Grazie della bella recensione.
Forse perché non sono un esperto, ma sono stupefatto dallo stato di conservazione della penna dopo 80-90 anni! È normale trovare un esemplare in così buone condizioni? O è stata “restaurata”?

Nemo: la stilografica Ancora senza nome

Inviato: martedì 7 aprile 2020, 10:01
da A Casirati
MatteoM ha scritto: martedì 7 aprile 2020, 9:52 Grazie della bella recensione.
Forse perché non sono un esperto, ma sono stupefatto dallo stato di conservazione della penna dopo 80-90 anni! È normale trovare un esemplare in così buone condizioni? O è stata “restaurata”?
Grazie per le parole gentili.
No, non è normale, ma capita, soprattutto se la qualità di produzione è ottima, come in questo caso, e se la penna è stata trattata bene. Ci vuole un po' di fortuna.
Questo esemplare non ha richiesto interventi particolari di restauro: è bastata una bella pulizia.

Nemo: la stilografica Ancora senza nome

Inviato: martedì 7 aprile 2020, 10:27
da maxpop 55
A Casirati ha scritto: martedì 7 aprile 2020, 7:42
Il tuo modello Ancora è derivato dalla Goliarda, sempre produzione Ancora

viewtopic.php?f=54&t=11990

Nemo: la stilografica Ancora senza nome

Inviato: martedì 7 aprile 2020, 10:34
da A Casirati
maxpop 55 ha scritto: martedì 7 aprile 2020, 10:27
A Casirati ha scritto: martedì 7 aprile 2020, 7:42
Il tuo modello Ancora è derivato dalla Goliarda, sempre produzione Ancora

viewtopic.php?f=54&t=11990
Grazie per l'indicazione, Max, e congratulazioni per la tua Goliarda!

Nemo: la stilografica Ancora senza nome

Inviato: martedì 7 aprile 2020, 11:58
da nacanco
Grazie, Alberto, per l'articolo, per le foto, per l'ottimo testo col sapiente inquadramento storico, per la descrizione e i commenti sulla penna (splendida, a proposito).
Letto e riletto tutto con attenzione e grande piacere.
Grazie àncora.
Buona giornata.
Michele

Nemo: la stilografica Ancora senza nome

Inviato: martedì 7 aprile 2020, 12:43
da francoiacc
Gran bella penna Alberto, queste Ancora vintage hanno ancora tanto da raccontarci, sono penne fatte davvero bene. Grazie per avercela mostrata. :clap: :wave:

Nemo: la stilografica Ancora senza nome

Inviato: martedì 7 aprile 2020, 13:46
da Mightyspank
Bellissima la penna e altrettanto bella e interessante la recensione.
La qualità e l'estetica della produzione Ancora emerge nuovamente.
Trovo che la combinazione cromatica sia ben riuscita, intrigante senza essere chiassosa.
Grazie

Nemo: la stilografica Ancora senza nome

Inviato: martedì 7 aprile 2020, 14:01
da A Casirati
nacanco ha scritto: martedì 7 aprile 2020, 11:58 Grazie, Alberto, per l'articolo, per le foto, per l'ottimo testo col sapiente inquadramento storico, per la descrizione e i commenti sulla penna (splendida, a proposito).
Letto e riletto tutto con attenzione e grande piacere.
Grazie àncora.
Buona giornata.
Michele
Grazie a te, Michele, sei sempre molto gentile.

Nemo: la stilografica Ancora senza nome

Inviato: martedì 7 aprile 2020, 14:11
da A Casirati
Mightyspank ha scritto: martedì 7 aprile 2020, 13:46 Bellissima la penna e altrettanto bella e interessante la recensione.
La qualità e l'estetica della produzione Ancora emerge nuovamente.
Trovo che la combinazione cromatica sia ben riuscita, intrigante senza essere chiassosa.
Grazie
Grazie a te. Concordo pienamente sulla combinazione dei colori.

Nemo: la stilografica Ancora senza nome

Inviato: martedì 7 aprile 2020, 14:16
da A Casirati
francoiacc ha scritto: martedì 7 aprile 2020, 12:43 Gran bella penna Alberto, queste Ancora vintage hanno ancora tanto da raccontarci, sono penne fatte davvero bene. Grazie per avercela mostrata. :clap: :wave:
Grazie a te, Francesco.

Nemo: la stilografica Ancora senza nome

Inviato: martedì 7 aprile 2020, 14:45
da Spiller84
Recensione interessantissima, e che bella penna. È bello vedere oggetti di una certa età conservati così bene, soprattutto oggi che siamo schiavi dell'obsolescenza programmata. Sempre istruttivo leggere recensioni così contestualizzate

Nemo: la stilografica Ancora senza nome

Inviato: martedì 7 aprile 2020, 14:46
da A Casirati
Spiller84 ha scritto: martedì 7 aprile 2020, 14:45 Recensione interessantissima, e che bella penna. È bello vedere oggetti di una certa età conservati così bene, soprattutto oggi che siamo schiavi dell'obsolescenza programmata. Sempre istruttivo leggere recensioni così contestualizzate
Grazie!