Aurora 88 Duo-Cart prima versione 1954
Inviato: mercoledì 1 settembre 2021, 13:52
Oggi vi presento una stilografica molto particolare sia per la storia del glorioso marchio Aurora che per le vicende di questo esemplare nello specifico.
La penna in questione è una Duo-Cart prima versione prodotta a partire dal 1954.
Rispetto alle altre varianti succedutesi nel tempo, reputo la mia come prima serie poiché è riconoscibile “…da un cappuccio piuttosto corto rispetto al fusto a testa piatta, con una clip di forme curvilinee svasate con terminazione leggermente a goccia sostanzialmente analoga a quella della 88.” (cit. da https://www.fountainpen.it/Duo-Cart).
Si tratta di una stilografica storica poiché la Duo-Cart si è sempre contesa con la Waterman CF la primogenitura della creazione del sistema di caricamento a cartuccia con cartucce in plastica.
Secondo quanto riportato sempre nel link suesposto, la Duo-Cart “…pur essendo entrata sul mercato nello stesso periodo, risulta essere basata su brevetti precedenti a quelli di Waterman (il brevetto della Duo-Cart, nº US-2961999, è del 1953, quello della CF, nº US-2802448, è del 1954).”.
Il fusto della mia Duo-Cart è in resina plastica, la sezione in ebanite e il cappuccio è realizzato in metallo cromato chiamato dalla Casa con l'altisonante denominazione “satincromo”.
Il bellissimo ed austero pennino carenato è in oro 14kt.
Nella parte superiore della sezione è ben leggibile il logo ovoidale con la scritta “Aurora 88” posto al di sopra della scritta “DUO-CART”.
Sul lato opposto, sempre ben leggibile nonostante l’inesorabile trascorrere del tempo, vi è il numero seriale “MC 8730”.
Questo esemplare è stato da me ritrovato, per puro caso, tra le cianfrusaglie di mio padre e sicuramente sarà appartenuto a mio nonno.
La Duo-Cart in parola, quindi, è stata salvata dall’oblio e da una probabile ed ingloriosa fine nei rifiuti.
Purtroppo è andato perso il piccolo tappo di chiusura metallico del fusto e non ho trovato il caratteristico aggeggio metallico che permetteva di alloggiare due cartucce contemporaneamente.
Ho trovato soltanto la cartuccia che vedete in foto e che ho provveduto a ricaricare con siringa. La Duo-Cart, in generale, aveva una cartuccia con attacco proprietario Aurora e, altresì, assolutamente dedicato allo specifico modello in questione. Dal web ho appreso, tuttavia, che anche le cartucce della “Auretta” potrebbero andar bene. Ciò detto, non so se la cartuccia che vedete in foto sia una versione "lunga" appositamente realizzata per la Duo-Cart - ma non penso perché quelle che ho visto erano tutte corte e con l'aggeggio metallico per dividerle, lasciando stare il fatto che verrebbe meno il senso del nome stesso della penna... - oppure sia una cartuccia della Auretta o di altra penna.
Sicuramente funziona benissimo e permette una notevole autonomia, calza senza forzature ed è utile allo scopo.
Il fusto della penna si era praticamente fuso con un vecchio elastico; mio padre, infatti, aveva una vera e propria mania per gli elastici gialli e vi avvolgeva di tutto!
La Duo-Cart si trovava in condizioni pessime dopo almeno 40 anni che non scriveva più.
Purtroppo non ho scattato una foto prima del recupero ma vi assicuro che era in condizioni critiche anche il cappuccio.
L’ho pulita e lucidata in maniera accurata e amorevole ma, certamente, non professionale, in quanto non sono precisamente un esperto di manutenzione e recupero delle stilografiche.
Ebbene, una volta ripulito per bene, il pennino ha iniziato a scrivere meravigliosamente con un tratto regolare e una minima ma piacevolissima flessibilità.
False partenze, skipping, incertezze ed imputamenti questa Duo-Cart non sa cosa siano!
Dopo tutto questo tempo - 40/60 anni circa - scrive in maniera impeccabile come se fosse stata riposta ieri nel cassetto.
Ecco una prova di scrittura con inchiostro Aurora Nero e carta Rhodia Blank da 80g/m2.
Le dimensioni della Duo-Cart sono medie e l'impugnabilità mi risulta ottimale anche senza calzare il cappuccio.
In foto un confronto con una Pelikan M200 ed una Lamy Safari Vista.
In conclusione, ci tenevo a rendervi partecipi di questo prestigioso ritrovamento e spero che questa Duo-Cart vi piaccia e possa essere apprezzata.
Mi scuso per la qualità delle foto e dell'illuminazione ma è il meglio che sono riuscito a ricavare col cellulare a disposizione.
Cari saluti.
La penna in questione è una Duo-Cart prima versione prodotta a partire dal 1954.
Rispetto alle altre varianti succedutesi nel tempo, reputo la mia come prima serie poiché è riconoscibile “…da un cappuccio piuttosto corto rispetto al fusto a testa piatta, con una clip di forme curvilinee svasate con terminazione leggermente a goccia sostanzialmente analoga a quella della 88.” (cit. da https://www.fountainpen.it/Duo-Cart).
Si tratta di una stilografica storica poiché la Duo-Cart si è sempre contesa con la Waterman CF la primogenitura della creazione del sistema di caricamento a cartuccia con cartucce in plastica.
Secondo quanto riportato sempre nel link suesposto, la Duo-Cart “…pur essendo entrata sul mercato nello stesso periodo, risulta essere basata su brevetti precedenti a quelli di Waterman (il brevetto della Duo-Cart, nº US-2961999, è del 1953, quello della CF, nº US-2802448, è del 1954).”.
Il fusto della mia Duo-Cart è in resina plastica, la sezione in ebanite e il cappuccio è realizzato in metallo cromato chiamato dalla Casa con l'altisonante denominazione “satincromo”.
Il bellissimo ed austero pennino carenato è in oro 14kt.
Nella parte superiore della sezione è ben leggibile il logo ovoidale con la scritta “Aurora 88” posto al di sopra della scritta “DUO-CART”.
Sul lato opposto, sempre ben leggibile nonostante l’inesorabile trascorrere del tempo, vi è il numero seriale “MC 8730”.
Questo esemplare è stato da me ritrovato, per puro caso, tra le cianfrusaglie di mio padre e sicuramente sarà appartenuto a mio nonno.
La Duo-Cart in parola, quindi, è stata salvata dall’oblio e da una probabile ed ingloriosa fine nei rifiuti.
Purtroppo è andato perso il piccolo tappo di chiusura metallico del fusto e non ho trovato il caratteristico aggeggio metallico che permetteva di alloggiare due cartucce contemporaneamente.
Ho trovato soltanto la cartuccia che vedete in foto e che ho provveduto a ricaricare con siringa. La Duo-Cart, in generale, aveva una cartuccia con attacco proprietario Aurora e, altresì, assolutamente dedicato allo specifico modello in questione. Dal web ho appreso, tuttavia, che anche le cartucce della “Auretta” potrebbero andar bene. Ciò detto, non so se la cartuccia che vedete in foto sia una versione "lunga" appositamente realizzata per la Duo-Cart - ma non penso perché quelle che ho visto erano tutte corte e con l'aggeggio metallico per dividerle, lasciando stare il fatto che verrebbe meno il senso del nome stesso della penna... - oppure sia una cartuccia della Auretta o di altra penna.
Sicuramente funziona benissimo e permette una notevole autonomia, calza senza forzature ed è utile allo scopo.
Il fusto della penna si era praticamente fuso con un vecchio elastico; mio padre, infatti, aveva una vera e propria mania per gli elastici gialli e vi avvolgeva di tutto!
La Duo-Cart si trovava in condizioni pessime dopo almeno 40 anni che non scriveva più.
Purtroppo non ho scattato una foto prima del recupero ma vi assicuro che era in condizioni critiche anche il cappuccio.
L’ho pulita e lucidata in maniera accurata e amorevole ma, certamente, non professionale, in quanto non sono precisamente un esperto di manutenzione e recupero delle stilografiche.
Ebbene, una volta ripulito per bene, il pennino ha iniziato a scrivere meravigliosamente con un tratto regolare e una minima ma piacevolissima flessibilità.
False partenze, skipping, incertezze ed imputamenti questa Duo-Cart non sa cosa siano!
Dopo tutto questo tempo - 40/60 anni circa - scrive in maniera impeccabile come se fosse stata riposta ieri nel cassetto.
Ecco una prova di scrittura con inchiostro Aurora Nero e carta Rhodia Blank da 80g/m2.
Le dimensioni della Duo-Cart sono medie e l'impugnabilità mi risulta ottimale anche senza calzare il cappuccio.
In foto un confronto con una Pelikan M200 ed una Lamy Safari Vista.
In conclusione, ci tenevo a rendervi partecipi di questo prestigioso ritrovamento e spero che questa Duo-Cart vi piaccia e possa essere apprezzata.
Mi scuso per la qualità delle foto e dell'illuminazione ma è il meglio che sono riuscito a ricavare col cellulare a disposizione.
Cari saluti.