Qualche cromatografia e cenni teorici

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Mir70
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Messaggio da Mir70 »

Qualche esempio.

DI_blue.jpeg
Dominant Industry "Dominant Blue"


S_blue.jpeg
Sailor Ink "Blue"


RO_msand.jpeg
Robert Oster "Muddy Sand"


DI_lgreen.jpeg
Dominant Industry "Leaf green"


S_riky.jpeg
Sailor "Rikyucha"


S_shira.jpeg
Sailor "Shirakashi"


P_it.jpeg
Pilot Iroshizuku "Tsuki-yo"


H_ab.jpeg
Herbin "Ambre de Baltique"



Fine Parte I
Mirko
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Messaggio da Mir70 »

Parte II



Talvolta nelle discussioni sugli inchiostri stilografici è possibile osservare quella che viene comunemente chiamata cromatografia : una foto o immagine nella quale è possibile discernere su carta i diversi componenti di diversi colori che mescolati tra loro costituiscono il singolo colore originario dell'inchiostro stesso. In altre parole (semplici) si può dire che è una tecnica inversa della miscelazione di più colori .
In parole un poco più complesse , la cromatografia è una tecnica della chimica analitica che permette la separazione di un miscuglio omogeneo (nel nostro caso un inchiostro) nelle sue diverse componenti chimiche per mezzo della diversa affinità (chimica) che ciascun componente presenta nel distribuirsi tra due differenti fasi, una fase fissa o stazionaria ed una fase mobile , quest'ultima fatta scorrere sulla prima. Nella più semplice tecnica cromatografia la fase fissa è costituita da un foglio di carta sul quale è posta una goccia di campione , e la fase mobile è un solvente liquido quale ad esempio un alcool o molto più semplicemente dell'acqua che , lambendo un lato del supporto di carta dove è depositato il campione , si muove per capillarità (o per gravità a seconda della tecnica) sul foglio stesso , trascinando così i diversi componenti del campione sul foglio. I componenti chimici più affini alla carta (fase stazionaria) rimarranno nelle immediate vicinanze della zona di deposizione, mentre i componenti chimici più affini al solvente (fase mobile) verranno trascinati con quest'ultimo via via più lontano dalla zona di deposizione, attuando così una sorta di separazione spaziale tra i diversi componenti (in altre tecniche cromatografie come quella gascromatografica dove la fase mobile è un gas, avviene una separazione che possiamo definire temporale, a causa delle diverse velocità di trasporto dei componenti). Questo per semplificare molto la teoria che c’è dietro , chiedendo venia ai chimici analitici più duri e puri.

Per andare subito sul pratico esaminiamo due colori blu, uno leggermente più scuro e l’altro con una punta di turchese ma bello carico : il Sailor Blue Ink e il Dominant Industry “Dominant Blue”.


S_blue.jpeg
DI_blue.jpeg

Il Sailor blue è presente (in quantità minore o maggiore) praticamente su tutta la lunghezza della striscia di carta imbibita dall’acqua , mentre il Dominant blue ha praticamente lasciato la zona di deposizione dell’inchiostro ed è migrato tutto nella zona superiore dove l’acqua ha terminato la sua corsa sul foglio. Intuitivamente si direbbe che il Sailor è più affine alla carta rispetto al Dominat.

Blu_S_DI.jpeg

In effetti immergendo brevemente in acqua un bigliettino scritto con i due inchiostri, uno risulta ancora leggibile mentre l’altro è solo una chiazza di colore.



Un’ altra cosa salta all’occhio dai cromatogrammi : questi inchiostri presi in esame , anche se di marche diverse , sembrano comportarsi in modo simile dove la componente blu/turchese si attesta nella zona alta (quindi più affine all’acqua) e poi via via a scendere si trovano le tonalità rosse, arancioni, gialle, grigie e violacee (ovviamente dove questi colori siano presenti miscelati all’inchiostro originale). Questo comportamento è alla base (o è la natura stessa) della tecnica cromatografia dove il composto colorato X lo troveremo sempre a quella altezza, il composto colorato Y a quell’altra altezza (ovviamente a parità di fase stazionaria e fase mobile, oppure a determinati tempi di eluizione per le tecniche cromatografiche più performanti ed in uso come la gascromatigrafia, la cromatografia liquida ad alte prestazioni, ecc…)

Cs.png

Siccome la cromatografia esegue (nei fatti) una estrazione, è possibile estrarre (o separare fisicamente) i diversi componenti del miscuglio originale. Prendendo ad esempio il verde Leaf Green di Dominant Industry , è possibile partendo dalla striscia di carta sulla quale è stata effettuata la cromatografia, separare la frazione di colore giallo da quella di colore blu/turchese semplicemente ritagliando la porzione di carta che contiene quei due colori.


Estr1.jpg

Posti in due piccoli recipienti si aggiunge acqua

Estr2.jpeg

La componente blu/turchese e quella gialla erano posizionati nella zona alta del cromatogramma , è logico pensare che i due composti abbiano una più che buon affinità con l’acqua e che quindi siano facilmente diluitili nell’acqua stessa. Ed in effetti si ottengono due liquidi, uno di colore azzurrino e l’altro di colore giallo.

Non sto a dire che miscelando i due liquidi si ottiene …

Estr3.jpeg

Se siete giunti fino a qui, mi complimenti con voi per la pazienza !
Mirko
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Messaggio da Giuseppegoldnib »

Mi hai ricordato le lezioni del liceo
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Messaggio da piccardi »

Mir70 ha scritto: domenica 5 febbraio 2023, 17:12 Se siete giunti fino a qui, mi complimenti con voi per la pazienza !
Direi grazie a te per aver scritto questa dettagliata spiegazione, molto chiara e ancor di più interessante.

Simone
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Messaggio da sansenri »

grazie! interessante vedere le componenti degli inchiostri! e poi... ho passato gran parte della mia tesi di laurea (eoni fa...) a fare valanghe di cromatografie in colonne di silice con ettolitri di cloruro di metilene...
le tue cromatografie oltre ad essere interessanti, mostrando le componenti degli inchiostri, sono pure evocative!
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Messaggio da novainvicta »

Grazie, è tutto molto interessante. Ti vorrei solo chiedere che tipo di carta è stata usata e se l'inchiostro è stato posto a caduta per goccia.
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Messaggio da Mir70 »

novainvicta ha scritto: domenica 5 febbraio 2023, 18:13 Grazie, è tutto molto interessante. Ti vorrei solo chiedere che tipo di carta è stata usata e se l'inchiostro è stato posto a caduta per goccia.
Grazie a te.
Mi hai battuto sul tempo, perché volevo scrivere due righe a riguardo.
La carta migliore per queste prove dovrebbe avere una consistenza e una trama il più uniforme possibile al fine di evitare che l'acqua nella sua risalita per capillarità scelga percorsi preferenziali (principalmente dovuti appunto a consistenza e trama non uniforme), e dovrebbe anche essere un minimo porosa per assorbire l'inchiostro e non farlo scivolare via a contatto con l'acqua . Io ho utilizzato una carta da filtro per laboratorio (la si trova anche in amazzonia , ma conviene scegliere quella da laboratorio piuttosto che quella casalinga per filtrare caffè o altri liquidi alimentari). Quindi evito carte come quelle assorbenti da cucina , fazzoletti di carta o quella igienica , anche perché molto spesso hanno impresse delle trame decorative che disturbano la separazione.

Per la deposizione dell'inchiostro , preferisco tirare con la stilografica una riga lunga circa 4-5 centimetri per poi prendere una porzione di carta di circa 1-2 cm laddove la riga è di spessore costante perché permette una risalita dell'acqua con le componenti dell'inchiostro molto più stabile. Ho provato anche con la goccia, ma poiché la carta da filtro è comunque assorbente, la goccia si spande con un diametro abbastanza ampio (anche 5-6 millimetri) e nella risalita con acqua disturbano la separazione talvolta accavallando alcuni colori che si trovano molto vicini.
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Messaggio da Esme »

Mir70 ha scritto: domenica 5 febbraio 2023, 17:12 Parte II

[...]

Se siete giunti fino a qui, mi complimenti con voi per la pazienza !
Prima di Natale mio figlio ha fatto un esperimento di cromatografia in laboratorio di scienze.
Peccato gli abbiano fatto utilizzare una biro e un pennarello, e non la sua stilo...
Questo tuo post gli sarebbe stato utile per la verifica! 🙂
"È tutta colpa di Esme" [Bons]

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Messaggio da Mir70 »

Si Esme, è una cosa carina da fare anche a casa con i bambini.

sansenri ha scritto: domenica 5 febbraio 2023, 17:57 grazie! interessante vedere le componenti degli inchiostri! e poi... ho passato gran parte della mia tesi di laurea (eoni fa...) a fare valanghe di cromatografie in colonne di silice con ettolitri di cloruro di metilene...
Ahia ! Io ci ho passato quasi sette anni in un laboratorio per lavoro, e un po' mi manca .
Giuseppegoldnib ha scritto: domenica 5 febbraio 2023, 17:42 Mi hai ricordato le lezioni del liceo
Mi spiace, scusa :D
piccardi ha scritto: domenica 5 febbraio 2023, 17:46 ...

Direi grazie a te per aver scritto questa dettagliata spiegazione, molto chiara e ancor di più interessante.

Simone
Grazie Simone
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Messaggio da sanpei »

Anche a me ricorda gli anni del "Casale", probabilmente ne abbiamo parlato,
quanta carta da filtro sprecavamo ogni volta :lol:
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Irishtales
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Messaggio da Irishtales »

Mirko, mi unisco ai ringraziamenti per l'argomento interessante e ai complimenti per come lo hai trattato.

Tempo fa ho fatto qualche esperimento anche io, ma ahimé con della semplice carta assorbente da cucina.
La prossima volta mi attrezzerò meglio, grazie alla tua precisa speigazione anche a questo proposito.
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
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Messaggio da Mir70 »

sanpei ha scritto: domenica 5 febbraio 2023, 18:45 Anche a me ricorda gli anni del "Casale", probabilmente ne abbiamo parlato,
quanta carta da filtro sprecavamo ogni volta :lol:
Vero, ne abbiamo parlato... Non solo la carta da filtro si sprecava, ma anche il parafilm utile per mille usi, non ultimo per fare le palline da sparare con la Bic :lol:

Irishtales ha scritto: domenica 5 febbraio 2023, 18:48 Mirko, mi unisco ai ringraziamenti per l'argomento interessante e ai complimenti per come lo hai trattato.

Tempo fa ho fatto qualche esperimento anche io, ma ahimé con della semplice carta assorbente da cucina.
La prossima volta mi attrezzerò meglio, grazie alla tua precisa speigazione anche a questo proposito.
Grazie a te.
Ho visto , ne sei l'ispiratrice e ti ringrazio anche per questo.
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Messaggio da AinNithael »

Grazie, molto interessante :thumbup:
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AinNithael ha scritto: domenica 5 febbraio 2023, 18:54 Grazie, molto interessante :thumbup:
Grazie Enrica.
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Messaggio da levodi »

AinNithael ha scritto: domenica 5 febbraio 2023, 18:54 Grazie, molto interessante :thumbup:
mi hai anticipato, volevo scrivere esattamente le stesse parole.
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