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18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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Cosa è andato "storto" nella produzione di flessibili moderni?
- RisottoPensa
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Cosa è andato "storto" nella produzione di flessibili moderni?
Parlando di stub nell'altro post, mi è venuto la curiosità già da tempo di chiedere come mai i "flessibili" moderni siano così snobbati o inferiori ai "flessibili" vintage ( che alcuni neanche erano stati prodotti come flex pur avendone le caratteristiche ) .
Una cosa strana che mi era rimasta impressa nella mente nei primi mesi del mio primo approccio con le stilografiche è stato vedere parlare di penne vintage e domandarmi : ma che cosa hanno di speciale queste vecchie penne vintage che hanno mantenuto un valore così alto, pur essendo praticamente relitti anche se ben funzionanti?
Sapevo bene che vintage per definizione era qualcosa che non è moderno. Ma al momento non dato peso alla parola.
A parte che personalmente odio l'estetica delle penne vintage,e non riesco proprio a farmele piacere. Chiamarle però brutte è un'esagerazione e offensivo per chi li ha creati e per chi li ama , ma diciamo troppo datato per i miei gusti.
Poi ho scoperto dell'esistenza della variazione di tratto e quindi della flessibilità dei pennini, ma continuava a turbarmi il fatto che nessuna penna moderna, tranne per pochi ( considerando la scala di produzione ) come la Montblanc calligraphy e qualche iperflex custom che vedevo in certi video , riesca ad avvicinarsi alle stesse caratteristiche delle migliori penne vintage flessibili. Ma spesso hanno anche dei costi esorbitanti oltre a essere difficili da reperire, per cui possiamo soffermarci su "nessuna penna moderna".
Quindi secondo voi è la gente che non cerca proprio questa rinomata flessibilità vintage per cui le aziende non le fanno ( NON fai soldi producendole ), o è impossibile riprodurle per il costo legato ai macchinari ( NON fai soldi producendole ) , o non si riescono più a produrle , o semplicemente abbiamo così tante vintage ottime ad ottimi prezzi (quindi, NON fai soldi producendole ) che non c'è domanda per un prodotto simile?
Per me la tecnologia non manca, la tecnica nemmeno, i materiali nemmeno ... alla fine si tratta sempre di soldi.
Eppure i pennini "soft" moderni non sono per nulla economici, e la richiesta rimane comunque alta...
Certo che è proprio un paradosso
( Imba alla gente piacciono di più le penne vecchie perché preferiscono lo stile "brutto e datato"...ehm vintage )
Una cosa strana che mi era rimasta impressa nella mente nei primi mesi del mio primo approccio con le stilografiche è stato vedere parlare di penne vintage e domandarmi : ma che cosa hanno di speciale queste vecchie penne vintage che hanno mantenuto un valore così alto, pur essendo praticamente relitti anche se ben funzionanti?
Sapevo bene che vintage per definizione era qualcosa che non è moderno. Ma al momento non dato peso alla parola.
A parte che personalmente odio l'estetica delle penne vintage,e non riesco proprio a farmele piacere. Chiamarle però brutte è un'esagerazione e offensivo per chi li ha creati e per chi li ama , ma diciamo troppo datato per i miei gusti.
Poi ho scoperto dell'esistenza della variazione di tratto e quindi della flessibilità dei pennini, ma continuava a turbarmi il fatto che nessuna penna moderna, tranne per pochi ( considerando la scala di produzione ) come la Montblanc calligraphy e qualche iperflex custom che vedevo in certi video , riesca ad avvicinarsi alle stesse caratteristiche delle migliori penne vintage flessibili. Ma spesso hanno anche dei costi esorbitanti oltre a essere difficili da reperire, per cui possiamo soffermarci su "nessuna penna moderna".
Quindi secondo voi è la gente che non cerca proprio questa rinomata flessibilità vintage per cui le aziende non le fanno ( NON fai soldi producendole ), o è impossibile riprodurle per il costo legato ai macchinari ( NON fai soldi producendole ) , o non si riescono più a produrle , o semplicemente abbiamo così tante vintage ottime ad ottimi prezzi (quindi, NON fai soldi producendole ) che non c'è domanda per un prodotto simile?
Per me la tecnologia non manca, la tecnica nemmeno, i materiali nemmeno ... alla fine si tratta sempre di soldi.
Eppure i pennini "soft" moderni non sono per nulla economici, e la richiesta rimane comunque alta...
Certo che è proprio un paradosso
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Cosa è andato "storto" nella produzione di flessibili moderni?
Sembra strano, ma alcune tecnologie del passato sembra non riescano a essere più riprodotte, perché le conoscenze del passato sono andate perdute.
Ci sono disegni di celluloide, o meglio costruzioni di disegno, che le moderne tecniche pare non riescano a riprodurre.
Avevo letto un articolo in cui si raccontava la ripresa di produzione dei sacchetti in lattice negli Stati Uniti, che è stata possibile solo riuscendo a rintracciare un vecchio operaio che ha trasmesso tutto il suo sapere.
Per quanto riguarda i pennini, quando ho fatto la ricerca per capire il motivo del foro, ho anche appreso quanta esperienza e quanta conoscenza richiedesse la produzione di pennini flessibili.
I produttori erano gelosissimi delle loro tecniche, anche perché la flessibilità dei pennini è quello che ha reso possibile il definitivo passaggio dalla penna d'oca al pennino metallico.
Ci sono disegni di celluloide, o meglio costruzioni di disegno, che le moderne tecniche pare non riescano a riprodurre.
Avevo letto un articolo in cui si raccontava la ripresa di produzione dei sacchetti in lattice negli Stati Uniti, che è stata possibile solo riuscendo a rintracciare un vecchio operaio che ha trasmesso tutto il suo sapere.
Per quanto riguarda i pennini, quando ho fatto la ricerca per capire il motivo del foro, ho anche appreso quanta esperienza e quanta conoscenza richiedesse la produzione di pennini flessibili.
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Cosa è andato "storto" nella produzione di flessibili moderni?
Sono 300 anni che si cerca di riprodurre i violini di Stradivari senza riuscirci... non credo sia questione di soldiRisottoPensa ha scritto: ↑giovedì 30 novembre 2023, 23:15
Per me la tecnologia non manca, la tecnica nemmeno, i materiali nemmeno ... alla fine si tratta sempre di soldi.
Eppure i pennini "soft" moderni non sono per nulla economici, e la richiesta rimane comunque alta...
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Cosa è andato "storto" nella produzione di flessibili moderni?
Agli esempi già scritti da chi mi ha preceduto aggiungo quello di Polaroid.
Confrontare la qualità di una foto Polaroid degli anni 70 con una di quelle prodotte e sviluppate oggi è uno strazio sotto molti punti di vista (resa dei colori in primis).
Si sono persi i macchinari (tra quando chiuse e poi venne resuscitata Polaroid), si è persa la formula (che era segreta), non si possono più usare certi ingredienti della formula passata perché messi al bando per essere inquinanti.
Credo che coi flex sia andata più o meno così.
Negli ultimi 5/6 anni moltissime realtà si sono focalizzate nel tentativo di raggiungere i vecchi pennini flex e come giustamente hai scritto ci sono già alcune realizzazioni interessanti..se l’interesse per i flex rimarrà alto, negli anni potremmo vederne di sempre più fedeli.
Confrontare la qualità di una foto Polaroid degli anni 70 con una di quelle prodotte e sviluppate oggi è uno strazio sotto molti punti di vista (resa dei colori in primis).
Si sono persi i macchinari (tra quando chiuse e poi venne resuscitata Polaroid), si è persa la formula (che era segreta), non si possono più usare certi ingredienti della formula passata perché messi al bando per essere inquinanti.
Credo che coi flex sia andata più o meno così.
Negli ultimi 5/6 anni moltissime realtà si sono focalizzate nel tentativo di raggiungere i vecchi pennini flex e come giustamente hai scritto ci sono già alcune realizzazioni interessanti..se l’interesse per i flex rimarrà alto, negli anni potremmo vederne di sempre più fedeli.
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Cosa è andato "storto" nella produzione di flessibili moderni?
La domanda é piú che lecita ed é una che mi sono posto io diverse volte, quindi riporto quello che ho trovato.
Anzitutto bisogna tirare una linea per separare i concetti di flessibilitá e variazione di tratto.
La variazione di tratto in una stilografica puó essere ottenuta in diversi modi, come il pennino troncato ad esempio, oppure con un pennino per l'appunto flessibile.
Anche per il pennino tronco le cose sono cambiate durante gli anni. Se ne parla meno peró perché si puó ottenere lo stesso effetto di un pennino tronco vintage a partire da uno moderno con un po di "tuning"
Di fatti mentre una volta si parlava di pennini tronchi italici, oggi c'é lo stub. La differenza sta nel fatto che lo stub ha gli angoli meno affilati dell'italico, quindi produce un chiaro leggermente piú spesso ma offre molta piú scorrevolezza e facilitá d'uso.
Il che ci porta ad il primo motivo per il quale non se ne fanno piú di flessibili come quelli di una volta: sono difficili da usare.
Da uno che ha speso quasi una decade a studiare calligrafia in punta fine, vi posso assicurare che c'é bisogno di un certo impegno per imparare la sensibilitá necessaria ad eseguire un chiaro con un flessibile vero, che spesso e volentieri oggi viene interpretato dal cliente come difetto da parte del produttore.
Immaginate un Tal De Tali al quale viene offerta una Formula 1 e decide di farci una recensione.
Questa auto é assurda! Anzitutto bisogna caricare l'azoto e scaldare il motore prima di mettere in moto, non c'e il riscaldamento, manca l'autoradio, non ne parliamo proprio del navigatore... Ferrari ha fatto un lavoro terribile!
Stessa cosa.
Questa penna é orribile! Il pennino inciampa nella carta, nei tratti ascendenti addirittura trema e schizza, I tratti discendenti sono difficili da controllare e la mia grafia é illegibile... Aurora ha fatto un lavoro terribile!
Una recensione del genere, su un prodotto giá di nicchia e di difficile crescita potrebbe significare la fine del mondo.
E si, ovviamente essendo un prodotto di nicchia é piú facile che venga recensito da qualcuno che ne capisce un po' in piú, ma comunque non verebbe consigliato a tutti, diventerebbe una nicchia nella nicchia.
Poi c'é la questione realizzazione.
In realtá a fare pennini flessibili in acciaio sono bravi parecchi produttori. Michael Sull ad esempio usa quasi esclusivamente moderni Nikko G per il suo Spencerian, mentre Barbara Calzolari spesso e volentieri lamenta di non riuscire a trovare piú i suoi preziosi principal vintage e quindi usa principalmente i moderni e conserva i vintage per le occasioni speciali.
Ora ovviamente stiamo parlando di pennini calligrafici, non pennini da stilografica, peró il punto é che li possiamo fare i pennini flessibili.
Certo per quanto mi scoccia dover dar ragione alla Sig.ra, devo ammettere che la sensazione fra i vintage e i moderni é diversa. Peró si scrive in entrambi i casi in modo egregio.
Il problema sta che un design del genere comporta dei compromessi. In termini di calligrafia il fatto che un pennino non duri tanto, ad esempio, non é un problema, non costano poi un capitale. Nelle penne invece non si vuole cambiare il pennino troppo spesso, anzi, idealmente non lo si vuole cambiare mai, il che significa che c'é innanzitutto bisogno di una punta di iridio, che inspessisce il tratto e diminuisce la variazione, poi c'é bisogno di un trattamento del metallo che gli impedisca di sciogliersi letteralmente col passare del tempo, ma non si puó fare un trattamento troppo aggressivo altrimenti si rischia di compromettere la flessibilita del metallo, o troppo leggero rischiando di fare un pennino non abbastanza resistente.
L'alternativa é usare l'oro, che non corrode facilmente come l'acciaio. L'oro peró giá parte con un prezzo molto piú alto dell'acciaio, inoltre é di natura duttile, il che significa che tende a deformarsi perennemente piuttosto che flettere, dunque c'é bisogno di ricercare e formulare una lega precisa che a questo punto ha senso solo se la si mette su una penna estremamente costosa (149 flex, sto guardando te).
Alla fine se proprio volete scrivere con un vero flex, comprate un pennino calligrafico e giocateci un po'. Quando vi avrá fatto passare la voglia di vivere, avrete capito anche come mai non possono funzionare oggi.
Anzitutto bisogna tirare una linea per separare i concetti di flessibilitá e variazione di tratto.
La variazione di tratto in una stilografica puó essere ottenuta in diversi modi, come il pennino troncato ad esempio, oppure con un pennino per l'appunto flessibile.
Anche per il pennino tronco le cose sono cambiate durante gli anni. Se ne parla meno peró perché si puó ottenere lo stesso effetto di un pennino tronco vintage a partire da uno moderno con un po di "tuning"
Di fatti mentre una volta si parlava di pennini tronchi italici, oggi c'é lo stub. La differenza sta nel fatto che lo stub ha gli angoli meno affilati dell'italico, quindi produce un chiaro leggermente piú spesso ma offre molta piú scorrevolezza e facilitá d'uso.
Il che ci porta ad il primo motivo per il quale non se ne fanno piú di flessibili come quelli di una volta: sono difficili da usare.
Da uno che ha speso quasi una decade a studiare calligrafia in punta fine, vi posso assicurare che c'é bisogno di un certo impegno per imparare la sensibilitá necessaria ad eseguire un chiaro con un flessibile vero, che spesso e volentieri oggi viene interpretato dal cliente come difetto da parte del produttore.
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Stessa cosa.
Questa penna é orribile! Il pennino inciampa nella carta, nei tratti ascendenti addirittura trema e schizza, I tratti discendenti sono difficili da controllare e la mia grafia é illegibile... Aurora ha fatto un lavoro terribile!
Una recensione del genere, su un prodotto giá di nicchia e di difficile crescita potrebbe significare la fine del mondo.
E si, ovviamente essendo un prodotto di nicchia é piú facile che venga recensito da qualcuno che ne capisce un po' in piú, ma comunque non verebbe consigliato a tutti, diventerebbe una nicchia nella nicchia.
Poi c'é la questione realizzazione.
In realtá a fare pennini flessibili in acciaio sono bravi parecchi produttori. Michael Sull ad esempio usa quasi esclusivamente moderni Nikko G per il suo Spencerian, mentre Barbara Calzolari spesso e volentieri lamenta di non riuscire a trovare piú i suoi preziosi principal vintage e quindi usa principalmente i moderni e conserva i vintage per le occasioni speciali.
Ora ovviamente stiamo parlando di pennini calligrafici, non pennini da stilografica, peró il punto é che li possiamo fare i pennini flessibili.
Certo per quanto mi scoccia dover dar ragione alla Sig.ra, devo ammettere che la sensazione fra i vintage e i moderni é diversa. Peró si scrive in entrambi i casi in modo egregio.
Il problema sta che un design del genere comporta dei compromessi. In termini di calligrafia il fatto che un pennino non duri tanto, ad esempio, non é un problema, non costano poi un capitale. Nelle penne invece non si vuole cambiare il pennino troppo spesso, anzi, idealmente non lo si vuole cambiare mai, il che significa che c'é innanzitutto bisogno di una punta di iridio, che inspessisce il tratto e diminuisce la variazione, poi c'é bisogno di un trattamento del metallo che gli impedisca di sciogliersi letteralmente col passare del tempo, ma non si puó fare un trattamento troppo aggressivo altrimenti si rischia di compromettere la flessibilita del metallo, o troppo leggero rischiando di fare un pennino non abbastanza resistente.
L'alternativa é usare l'oro, che non corrode facilmente come l'acciaio. L'oro peró giá parte con un prezzo molto piú alto dell'acciaio, inoltre é di natura duttile, il che significa che tende a deformarsi perennemente piuttosto che flettere, dunque c'é bisogno di ricercare e formulare una lega precisa che a questo punto ha senso solo se la si mette su una penna estremamente costosa (149 flex, sto guardando te).
Alla fine se proprio volete scrivere con un vero flex, comprate un pennino calligrafico e giocateci un po'. Quando vi avrá fatto passare la voglia di vivere, avrete capito anche come mai non possono funzionare oggi.
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Cosa è andato "storto" nella produzione di flessibili moderni?
L'unico pennino moderno in oro veramente flessibile è quello prodotto dalla indiana MagnaCarta (mi sembra), per qualche vedo paragonabile (anzi uguale) ai pennini flex vintage. E' un parere personale e non lo ho mai provato.
Mi verrebbe da fare un commento lapidario : non tutti sono realmente interessati a fare pennini flex veri (i motivi non li so, forse perché sono troppo delicati) e chi è interessato a produrli e lo fa , non ne ha le capacità .
Cosa è andato storto o cosa manca ? Probabilmente le solite cose : voglia , conoscenza , impegno .
Mi verrebbe da fare un commento lapidario : non tutti sono realmente interessati a fare pennini flex veri (i motivi non li so, forse perché sono troppo delicati) e chi è interessato a produrli e lo fa , non ne ha le capacità .
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Veramente interessante grazie delle risposte, penso che è vero che la segretezza artigianale porti a una eventuale perdita della conoscenza, ma sono anche felice che si cerchi comunque di raggiungere risultati precedenti e magari migliorare le lacune che avevano con tecnologie moderne
Una controversia come la stradivarius è la stessa dell'atterraggio lunare
Personalmente spero che in futuro superino le qualità dei pennini vintage, oltre a permettere a più persone di sfruttare il pennino come fa attualmente il FA dei falcon pur non essendo particolarmente più semplici dei stub o italic
Una controversia come la stradivarius è la stessa dell'atterraggio lunare
Personalmente spero che in futuro superino le qualità dei pennini vintage, oltre a permettere a più persone di sfruttare il pennino come fa attualmente il FA dei falcon pur non essendo particolarmente più semplici dei stub o italic
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Cosa è andato "storto" nella produzione di flessibili moderni?
Mi permetto una battuta.
Uno dei punti di forza dei produttori degli ultimi cinquant'anni del 1800 e dei primi cinquanta del 1900, soprattutto per i pennini ad intinzione, può essere riassunto in questa ipotetica reazione:
"C'è un pezzo di falange nel cestino dei pennini tagliati?
Oh, no, che seccatura!
Ora tocca velocemente istruire una nuova operaia, e ci perderemo la produzione di un 5000 pennini."
Grossi volumi di produzione.
Manodopera a basso costo e facilmente istruibile.
Standard produttivi in termini di sicurezza piuttosto permissivi, diciamo così.
Avevano tutto l'agio a sperimentare e migliorare.
Uno dei punti di forza dei produttori degli ultimi cinquant'anni del 1800 e dei primi cinquanta del 1900, soprattutto per i pennini ad intinzione, può essere riassunto in questa ipotetica reazione:
"C'è un pezzo di falange nel cestino dei pennini tagliati?
Oh, no, che seccatura!
Ora tocca velocemente istruire una nuova operaia, e ci perderemo la produzione di un 5000 pennini."
Grossi volumi di produzione.
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Standard produttivi in termini di sicurezza piuttosto permissivi, diciamo così.
Avevano tutto l'agio a sperimentare e migliorare.
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Cosa è andato "storto" nella produzione di flessibili moderni?
ho provato il Magna Carta brevemente a Bologna, lo monta Tom Westerich sulla sua nuova penna (di cui ora mi sfugge il nome).Mir70 ha scritto: ↑venerdì 1 dicembre 2023, 9:14 L'unico pennino moderno in oro veramente flessibile è quello prodotto dalla indiana MagnaCarta (mi sembra), per qualche vedo paragonabile (anzi uguale) ai pennini flex vintage. E' un parere personale e non lo ho mai provato.
Mi verrebbe da fare un commento lapidario : non tutti sono realmente interessati a fare pennini flex veri (i motivi non li so, forse perché sono troppo delicati) e chi è interessato a produrli e lo fa , non ne ha le capacità .
Cosa è andato storto o cosa manca ? Probabilmente le solite cose : voglia , conoscenza , impegno .
E' interessante ma davvero parecchio flessibile, così a naso di più degli extra lucens di Omas, come paragone a spanne.
Riguardo l'argomento del topic, a volte forse dimentichiamo che noi siamo una piccola minoranza di appassionati che vorrebbero un "vero flex paragonabile a quelli vintage". La voglia, la conoscenza e l'impegno probabilmente mancano, ma spesso quello che risveglia la voglia, fa ripartire la ricerca di conoscenze e mette in atto l'impegno, per una azienda, è la prospettiva economica.
Al giorno d'oggi senza un calcolato piano finanziario non ci si butta nell'impresa...
Non è improbabile che (al netto delle competenze tecniche) i conti per ora non tornino ancora, se non in qualche caso (faccio due ipotesi, per Montblanc fare il calligraphy può valere la pena sia per la base clienti ampia di cui gode, sia perché diventa un fiore all'occhiello, un ulteriore richiamo - per MagnaCarta può valere la pena perché è appena nata e non può che portarle notorietà, sia perché probabilmente si avvale di maestranze dai costi molto bassi).
Per altri è possibile che il conto non torni e per ora stiano a guardare.
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Sicuramente tutti i commenti riportano motivazioni condivisibili per giustificare la mancanza di stilografiche attuali con "veri" pennini flessibili (tranne rare eccezioni solitamente ipercostose), riassumibili credo in due elementi: mancanza di know-how e improbabile redditività. Pensò però che la causa più profonda sia la perduta capacità di scrivere a mano da parte della quasi totalità dei potenziali clienti, quindi gran parte degli utenti è abbastanza indifferente al pennino (diciamo che la scelta F- M, purché scorrevoli, è per questi più che sufficiente), e solo la parte estetica della penna riveste una qualche importanza. Di conseguenza i produttori sono interessati a soddisfare questa clientela (gli altri non sono redditizi). Purtroppo ciò ha comportato una scarsa attenzione allo strumento e una smodata elaborazione a quello che gli sta intorno.
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Idem per le valvole termoioniche per uso audio. Quelle di una volta erano (sono) nettamente più musicali di quelle attuali, tanto che le NOS che ancora si trovano hanno raggiunto cifre iperboliche.
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Perfetta analisi, facilmente assimilabile a quasi tutti gli ambiti della società contemporanea: si pensa più all’estetica che alla funzionalità e questo sposta il mercato in zona disfunzionale pur di rincorrere la clientela.calli1958 ha scritto: ↑venerdì 1 dicembre 2023, 15:34 …solo la parte estetica della penna riveste una qualche importanza. Di conseguenza i produttori sono interessati a soddisfare questa clientela (gli altri non sono redditizi). Purtroppo ciò ha comportato una scarsa attenzione allo strumento e una smodata elaborazione a quello che gli sta intorno.
Si è persa la produzione (la capacità o la voglia) dei flessibili perché si è persa la capacità di scrivere a modo.
Senza prendere un esempio così estremo, Lamborghini non produce più auto col cambio manuale perché molti fighetti (maggioranza della clientela) bruciavano la frizione in partenza davanti al Grand Hotel a Montecarlo o in Montenapoleone a Milano, facendo figure da cioccolatai e incolpando i produttori di aver fatto una macchina di me***.ciro ha scritto: ↑venerdì 1 dicembre 2023, 2:00 Immaginate un Tal De Tali al quale viene offerta una Formula 1 e decide di farci una recensione.
Questa auto é assurda! Anzitutto bisogna caricare l'azoto e scaldare il motore prima di mettere in moto, non c'e il riscaldamento, manca l'autoradio, non ne parliamo proprio del navigatore... Ferrari ha fatto un lavoro terribile!
È come dire che un’alunno prende insufficienze per colpa del professore che ce l’ha con lui, non perché è un asino.
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
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E pensare che il signor Ferruccio Lamborghini decise di produrre auto sportive proprio perchè a lui piaceva fare le "sgummate " in partenza con la sua Ferrari e bruciava frizioni come le salamelle alla festa dell'Unitá... poi andava a lamentarsi dal Drake che faceva "auto di mer**" ...Koten90 ha scritto: ↑venerdì 1 dicembre 2023, 21:38Perfetta analisi, facilmente assimilabile a quasi tutti gli ambiti della società contemporanea: si pensa più all’estetica che alla funzionalità e questo sposta il mercato in zona disfunzionale pur di rincorrere la clientela.calli1958 ha scritto: ↑venerdì 1 dicembre 2023, 15:34 …solo la parte estetica della penna riveste una qualche importanza. Di conseguenza i produttori sono interessati a soddisfare questa clientela (gli altri non sono redditizi). Purtroppo ciò ha comportato una scarsa attenzione allo strumento e una smodata elaborazione a quello che gli sta intorno.
Si è persa la produzione (la capacità o la voglia) dei flessibili perché si è persa la capacità di scrivere a modo.
Senza prendere un esempio così estremo, Lamborghini non produce più auto col cambio manuale perché molti fighetti (maggioranza della clientela) bruciavano la frizione in partenza davanti al Grand Hotel a Montecarlo o in Montenapoleone a Milano, facendo figure da cioccolatai e incolpando i produttori di aver fatto una macchina di me***.ciro ha scritto: ↑venerdì 1 dicembre 2023, 2:00 Immaginate un Tal De Tali al quale viene offerta una Formula 1 e decide di farci una recensione.
Questa auto é assurda! Anzitutto bisogna caricare l'azoto e scaldare il motore prima di mettere in moto, non c'e il riscaldamento, manca l'autoradio, non ne parliamo proprio del navigatore... Ferrari ha fatto un lavoro terribile!
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- Il mio inchiostro preferito: Waterman Florida Blue
- Misura preferita del pennino: Medio
- Località: 45°28′01″N 09°11′24″E
- Gender:
Cosa è andato "storto" nella produzione di flessibili moderni?
Senza voler difendere i fighetti o Lamborghini, le sportive moderne hanno una potenza e una curva di coppia dopata dalle centraline elettroniche che mal si abbinano alla vecchia cara frizione.mastrogigino ha scritto: ↑venerdì 1 dicembre 2023, 22:27E pensare che il signor Ferruccio Lamborghini decise di produrre auto sportive proprio perchè a lui piaceva fare le "sgummate " in partenza con la sua Ferrari e bruciava frizioni come le salamelle alla festa dell'Unitá... poi andava a lamentarsi dal Drake che faceva "auto di mer**" ...Koten90 ha scritto: ↑venerdì 1 dicembre 2023, 21:38 Senza prendere un esempio così estremo, Lamborghini non produce più auto col cambio manuale perché molti fighetti (maggioranza della clientela) bruciavano la frizione in partenza davanti al Grand Hotel a Montecarlo o in Montenapoleone a Milano, facendo figure da cioccolatai e incolpando i produttori di aver fatto una macchina di me***.
Quanto a Lamborghini, aveva smontato la sua Ferrari e scoperto che la frizione era uguale a quella che lui montava sui trattori. Di qui il litigio e la decisione di farsele da solo le sportive
Se questo possa dirci qualcosa sul perchè i pennini flessibili di una volta sono oggi improponibili, non lo so ma forse si
Venceremos.