Resistenza inchiostri nel tempo: Pelikan 4001 Blu Royal
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Resistenza inchiostri nel tempo: Pelikan 4001 Blu Royal
Questo pomeriggio, cercando tutt'altra cosa tra vecchi libri, m'è capitato in mano un vecchio fascicolo dei tempi della mia maturità, si parla del 1991 (groan).
In particolare ci sono un paio di fogli, uno su cui avevo annotato estratti di un libro di meccanica, e l'altro era la trascrizione in calligrafia (coi caratteri che all'epoca chiamavo gotici, non so se sia la definizione corretta) dei risultati della maturità della mia classe. Ho dovuto fare un po' una porcheria per tutelare la privacy dei miei compagni, per cui l'unico nome completo è rimasto il mio.
Tuttavia i documenti credo siano interessanti per mostrare come resiste un inchiostro - nella fattispecie era per certo il Pelikan 4001 Blu Royale[1] - a distanza di quasi 22 anni. Sorprendentemente, il testo scritto con la stilografica ha mantenuto quasi invariato il suo colore originale. Nell'immagine l'unica concessione è che ho un po' "sbiancato" il foglio (l'originale ha, comprensibilmente, la carta un po' ingiallita) ma il colore dell'inchiostro ho cercato di mantenerlo più simile possibile a quello "vero".
L'esempio in gotico (o quel che è) invece risulta molto sbiadito, anche qui non ho esagerato con la correzione di gamma e luminosità, ma ho cercato di riprodurre esattamente come rende dal vivo. Sui tratti larghi si è sbiadito molto, quasi non sembra lo stesso inchiostro.
Purtroppo non ricordo cosa usai come pennino, ho il dubbio tra una vecchia stilografica di una serie che si chiamava "Reform - Calligraphy" [2] con pennino piatto, oppure se direttamente con un pennino da intinzione (avevo provato anche quelli).
[1] come tutti i liceali ero sostanzialmente spiantato, già era un lusso la stilografica, ovviamente sugli inchiostri non mi facevo troppi problemi, sia per un aspetto economico, sia per ignoranza: gli inchiostri comuni, e soprattutto economici, che si trovavano in cartoleria erano i Pelikan e quelli usavo. L'unica differenza che conoscevo negli inchiostri era il colore!
[2] La serie era questa: http://calligraphypen.files.wordpress.c ... =500&h=354 . Erano stilografiche, complessivamente economiche, ma con caricamento a stantuffo perché ricordo che avevo comprato la boccetta d'inchiostro. Pessimo, tra l'altro, pastoso, poco scorrevole e opaco, e che sostituii ben presto col 4001 Pelikan (se al confronto trovai fluido il 4001 Black... immaginatevi cosa doveva essere quello!). Le stilografiche erano una serie in cui uno poteva scegliersi il pennino della larghezza preferita, erano piatti e quindi adatti agli effetti calligrafici.
Purtroppo, essendo economiche, il pennino aveva una breve durata, in pratica si consumava a vista d'occhio nell'intenso uso scolastico di uno studente che prendeva appunti per 5 ore al giorno... dopo qualche mese scriveva largo quasi il doppio... a quel punto la dirottai a esperimenti di calligrafia, poi finì in disuso e ne ho perso le tracce
In particolare ci sono un paio di fogli, uno su cui avevo annotato estratti di un libro di meccanica, e l'altro era la trascrizione in calligrafia (coi caratteri che all'epoca chiamavo gotici, non so se sia la definizione corretta) dei risultati della maturità della mia classe. Ho dovuto fare un po' una porcheria per tutelare la privacy dei miei compagni, per cui l'unico nome completo è rimasto il mio.
Tuttavia i documenti credo siano interessanti per mostrare come resiste un inchiostro - nella fattispecie era per certo il Pelikan 4001 Blu Royale[1] - a distanza di quasi 22 anni. Sorprendentemente, il testo scritto con la stilografica ha mantenuto quasi invariato il suo colore originale. Nell'immagine l'unica concessione è che ho un po' "sbiancato" il foglio (l'originale ha, comprensibilmente, la carta un po' ingiallita) ma il colore dell'inchiostro ho cercato di mantenerlo più simile possibile a quello "vero".
L'esempio in gotico (o quel che è) invece risulta molto sbiadito, anche qui non ho esagerato con la correzione di gamma e luminosità, ma ho cercato di riprodurre esattamente come rende dal vivo. Sui tratti larghi si è sbiadito molto, quasi non sembra lo stesso inchiostro.
Purtroppo non ricordo cosa usai come pennino, ho il dubbio tra una vecchia stilografica di una serie che si chiamava "Reform - Calligraphy" [2] con pennino piatto, oppure se direttamente con un pennino da intinzione (avevo provato anche quelli).
[1] come tutti i liceali ero sostanzialmente spiantato, già era un lusso la stilografica, ovviamente sugli inchiostri non mi facevo troppi problemi, sia per un aspetto economico, sia per ignoranza: gli inchiostri comuni, e soprattutto economici, che si trovavano in cartoleria erano i Pelikan e quelli usavo. L'unica differenza che conoscevo negli inchiostri era il colore!
[2] La serie era questa: http://calligraphypen.files.wordpress.c ... =500&h=354 . Erano stilografiche, complessivamente economiche, ma con caricamento a stantuffo perché ricordo che avevo comprato la boccetta d'inchiostro. Pessimo, tra l'altro, pastoso, poco scorrevole e opaco, e che sostituii ben presto col 4001 Pelikan (se al confronto trovai fluido il 4001 Black... immaginatevi cosa doveva essere quello!). Le stilografiche erano una serie in cui uno poteva scegliersi il pennino della larghezza preferita, erano piatti e quindi adatti agli effetti calligrafici.
Purtroppo, essendo economiche, il pennino aveva una breve durata, in pratica si consumava a vista d'occhio nell'intenso uso scolastico di uno studente che prendeva appunti per 5 ore al giorno... dopo qualche mese scriveva largo quasi il doppio... a quel punto la dirottai a esperimenti di calligrafia, poi finì in disuso e ne ho perso le tracce
Massimo Bacilieri
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Quel gotico mi piace davvero un sacco.. dove hai imparato?
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Massimo!!!
Complimenti! A questo punto, spero ti torni la passione per la calligrafia!
Coraggio, riprendere pennini e calamaio (o penne calligrafiche) e al lavoro!!!
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Innanzitutto complimenti per la calligrafia ! Riguardo al Pelikan 4001 ne posso testimoniare anch'io la resistenza nel tempo : alcuni documenti scritti da mio nonno negli anni settanta con quell'inchiostro sono in ottime condizioni ( non fosse per la carta , giallissima).
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Che tu ci creda o no... ero partito da uno dei "Manuali delle Giovani Marmotte" dove insegnava gli elementi base dei caratteri gotici!!!Alexander ha scritto:Quel gotico mi piace davvero un sacco.. dove hai imparato?
Per le maiuscole poi avevo un po' rielaborato a piacere gli "svolazzi", mescolando in modo personale - e perciò probabilmente "apocrifo" - gli elementi decorativi delle varie lettere.
Massimo Bacilieri
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Prima di tutto, complimenti per la calligrafia.
Stavo per aprire una discussione per chiedere consiglio su quali inchiostri poter usare per rimettere a posto degli appunti dell'università in modo che possano durare per qualche decina d'anni, e questa - che inizialmente mi era sfuggita - è capitata a fagiuolo. Non avrei scommesso nulla sulla durata del RB.
Non è che la seconda pagina più sbiadita è di una carta diversa da quella della prima? Magari il pH della carta ha influito.
Stavo per aprire una discussione per chiedere consiglio su quali inchiostri poter usare per rimettere a posto degli appunti dell'università in modo che possano durare per qualche decina d'anni, e questa - che inizialmente mi era sfuggita - è capitata a fagiuolo. Non avrei scommesso nulla sulla durata del RB.
Non è che la seconda pagina più sbiadita è di una carta diversa da quella della prima? Magari il pH della carta ha influito.
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Grazie!ArchMelandri ha scritto:Prima di tutto, complimenti per la calligrafia.
Sinceramente sono rimasto sorpreso anch'io, perché il Blu Royale [1] è da sempre dato come "lavabile" e mi aspettavo che col tempo tendesse a "slavarsi" spontaneamente. Avrei scommesso di più sul 4001 Nero, che era (è) permanente. Quando ricapito a casa dei miei a Ferrara magari vado a ruspare in solaio alla ricerca dei quaderni di III Liceo, quando usavo il nero; sono passato al blu dalla IV in avanti (o forse a metà della III), dopo che mi ero reso conto che con la stilografica la mia grafia "ottocentesca" risultava un po' lugubre in nero...ArchMelandri ha scritto:Stavo per aprire una discussione per chiedere consiglio su quali inchiostri poter usare per rimettere a posto degli appunti dell'università in modo che possano durare per qualche decina d'anni, e questa - che inizialmente mi era sfuggita - è capitata a fagiuolo. Non avrei scommesso nulla sulla durata del RB.
Non è che la seconda pagina più sbiadita è di una carta diversa da quella della prima? Magari il pH della carta ha influito.
Quanto alla carta, no: sono assolutamente due fogli protocollo identici, di quelli su cui si facevano i temi una volta
La differenza di colore penso che dipenda unicamente dal tipo di penna e dalla sua capacità di "stendere" l'inchiostro. Riflettendoci, lì penso di non aver usato il pennino ma certamente una stilografica "calligrafica", il tratto è troppo uniforme: con un pennino si sarebbero visti dei chiaroscuri e delle variazioni di intensità mano a mano che il pennino si "scaricava". Purtroppo però non ricordo esattamente cosa usai... sono passati più di 20 anni
[1] o Royal? Non mi ricordo mai come si scrive. Tra l'altro noto ora confrontando questo http://www.ufficio.com/p/scrittura-corr ... -4001.html che adesso usano la dicitura "all'inglese" Royal Blue. 25 anni fa sono certo che l'etichetta riportasse un blue royale (o blu royal che dir si voglia) che richiamava più il francese. Tempi che cambiano!
Massimo Bacilieri
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Manuale delle giovani marmotte ???
Collega !!!
Io però presi il Graphos del babbo e la china.
Tutte quelle stanghettine !!
avrò avuto 9-10 anni.
Che tempi !!
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C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Re: Resistenza inchiostri nel tempo: Pelikan 4001 Blu Royal
Come scritto anche in un altro post ho ritrovato un quaderno con appunti presi al liceo sono passati almeno 45 anni da allora ed il Pelikan Royal Blue che usavo allora non si è affatto scolorito!
Ovviamente da allora quanto scritto al tempo è rimasto al buio di un quaderno chiuso.
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Re: Resistenza inchiostri nel tempo: Pelikan 4001 Blu Royal
Buongiorno, ho letto il tuo intervento nell'altro post, è probabile che in 45 anni la formulazione dell'inchiostro sia cambiata, cionondiméno quella attuale potrebbe garantire prestazioni altrettanto valide.angritti ha scritto:Come scritto anche in un altro post ho ritrovato un quaderno con appunti presi al liceo sono passati almeno 45 anni da allora ed il Pelikan Royal Blue che usavo allora non si è affatto scolorito!
Tra altri 45 anni ne riparliamo.
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Re: Resistenza inchiostri nel tempo: Pelikan 4001 Blu Royal
avevo giusto bisogno di una recensione che mi dicesse quanta resistenza avesse il Royal Blue Pelikan 4001, grazie mille!!!
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Re: Resistenza inchiostri nel tempo: Pelikan 4001 Blu Royal
Pensavo alla stessa cosa un paio di giorni fa', chiedendomi se le note e le firme che mi capita di mettere sui documenti di lavoro saranno visibili nei prossimi 10 anni.Maruska ha scritto:avevo giusto bisogno di una recensione che mi dicesse quanta resistenza avesse il Royal Blue Pelikan 4001!
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Re: Resistenza inchiostri nel tempo: Pelikan 4001 Blu Royal
Anche i miei quaderni degli anni 70' (e prima) sono ancora in perfette condizioni. Però i fogli non hanno preso luce. Se fossero stati permanentemente esposti alla luce non credo che oggi sarebbero ancora leggibili.
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Re: Resistenza inchiostri nel tempo: Pelikan 4001 Blu Royal
Verissimo, ma anche qualunque foglio stampato o scritto con qualsiasi inchiostro lasciato alla luce diretta del sole sbiadisce, pure la vernice di una automobile al sole per anni alla fine sbiadisce.
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Re: Resistenza inchiostri nel tempo: Pelikan 4001 Blu Royal
Si, anche gli inchiostri della biro e le stampe laser, che sono certificate per documenti, alla lunga sbiadiscono se esposti alla luce, pur restando leggibili per molto tempo.angritti ha scritto:Verissimo, ma anche qualunque foglio stampato o scritto con qualsiasi inchiostro lasciato alla luce diretta del sole sbiadisce, pure la vernice di una automobile al sole per anni alla fine sbiadisce.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.