Che collezionisti siamo?

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Giulio64
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Che collezionisti siamo?

Messaggio da Giulio64 »

Prendendo spunto da un recente post di Bons, che leggo sempre con curiosità e interesse anche se a volte non ne apprezzo il tono, smaltendo i postumi della IV dose di vaccino mi vengono in mente alcune considerazioni sul fatto di essere un collezionista (principiante) di penne stilografiche, che mi piacerebbe condividere con voi.
Qual'è o quali sono i motivi che ci spingono a riempire cassetti e scaffali con oggetti che al giorno d'oggi sono anche un po' desueti? A me vengono in mente questi:
  • Colleziono strumenti
  • Colleziono oggetti
  • Colleziono ricordi
COLLEZIONO STRUMENTI
Potrebbe essere la forma di collezionismo più utilitaristica nel senso che le penne vengono scelte e raccolte sulla base del loro uso effettivo; io stesso ho alcune penne che uso per le riunioni di lavoro, quando mi serve la massima praticità d'uso e regolarità di funzionamento (...grazie Pilot Capless) altre che utilizzo per annotare con calma le mie riflessioni sui quadernoni A4 (...ad esempio ora sto usando una delle Duchesse del Forum) altre ancora per le annotazioni a margine del foglio quando studio qualche documento (per questo secondo me le Preppy sono le n° 1). Aggiungerei in questa categoria le penne usate per la calligrafia e il disegno, esprimendo tutta la mia invidia per coloro che riescono a tirare fuori dalle penne delle cose bellissime.

COLLEZIONO OGGETTI
Sono le penne che potrei anche non usare mai (quante volte nel mercatino del Forum troviamo delle mai inchiostrate?) che vengono collezionate per il gusto di possederle. Qui ci vedo un paio di motivazioni di base. Una potrebbe essere il desiderio di completare la serie (sto meditando un assalto al mercato delle Pelikan serie M) il gusto di apprezzare il family feeling che collega i diversi esemplari della stessa marca, ordinatamente disposti in file rigorosamente coerenti con le diverse versioni del modello (...avete presente: M200-M400-M600-M800-M1000?). Una seconda motivazione è legata alle caratteristiche specifiche di ciascun modello di penna che potrebbe riguardare la componente tecnica o quella artistica. Sulla questione tecnica ovviamente si innesta soprattutto il desiderio di testare diversi pennini, nelle quasi infinite combinazioni di misure, materiali, forme, flessibilità, ecc., e alimentatori e sistemi di caricamento. A questo si aggiunge, come recentemente discusso nel Forum, il tema del fusto ricavato dal pieno (...e qui la mia Duchessa ha avuto un piccolo skip per l'emozione). Sulla parte artistica direi che si spazia dal design (mi piace la penna come oggetto, da guardare, da tenere in mano, aprire e chiudere per apprezzarne la precisione delle filettature, i materiali, l'efficienza del gruppo scrittura) alle vere e proprie opere d'arte cesellate che di norma sono realizzate più per essere esposte che per firmare autografi; penne particolari che a me personalmente non piacciono quasi mai ma che credo abbiano una loro platea di estimatori e delle quali comunque apprezzo l'abilità artigiana - da arte orafa - e la creatività di chi le ha concepite.

COLLEZIONO RICORDI
Io appartengo alla generazione a cui il primo giorno di scuola i genitori mettevano la penna stilografica nella cartella dei giovani alunni (ora sostituita da tablet e smartphone) con il primo aggiornamento importante (ora si chiamerebbe upgrade) che arrivava di solito in concomitanza con la prima comunione. Nei miei cassetti trovate manciate di Auretta 32 e Pelikan Antimacchia (io ero per questa seconda fazione) però inevitabilmente nel mio caso questa motivazione sparisce per le penne antecedenti gli anni '60. Per questo motivo personalmente fatico a emozionarmi di fronte a una degna esponente delle Big Four (www.fountainpen.it/Big_Four) che recentemente sono tornate alla ribalta nel Forum in un topic abbastanza dibattuto (...sempre grazie a Bons ;)). Ovviamente ciascuno di noi ha il suo periodo di riferimento e si tratta di una forma di collezionismo destinato (...ahimè) inevitabilmente a scomparire con il passare del tempo, con l'eccezione del legame affettivo che per i motivi più svariati ci può legare ad oggetti che ci arrivano dal passato. Qui apro una piccola parentesi sulle penne promozionali (o pubblicitarie) che io personalmente trovo sempre accattivanti e dove il ricordo può riferirsi al marchio reclamizzato piuttosto che alla penna (o forse è semplicemente la nostalgia per un tempo dove poteva avere un senso affidare un messaggio promozionale a una stilografica).

Mi pare di avere abbastanza inquadrato il tema, per chi avrà voglia di leggere tutto questo pippone. Credo che la conclusione sia abbastanza scontata e cioè che in realtà queste motivazioni sono sempre mescolate tra loro e ciascuno di noi si lascia di volta in volta portare verso dove lo conducono le emozioni. Penso anche che da questo dipenda il fatto che non ci sono penne belle o brutte, meritevoli o da scartare a priori, e questa considerazione rende un po' fuori luogo certi giudizi tagliati con l'accetta.

Buon fine settimana a Tutte e Tutti. G.
Sulla scrivania oggi: Pelikan 120 - Kaweco Perkeo - Rotring ArtPen F - TWSBI VAC 700 - Pilot Elite ...una manciata di Preppy

Bisogna essere mancini per capire quanto il mondo sia fatto per i destrimani
Maruska
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Messaggio da Maruska »

Io dico che colleziono strumenti, le penne che ho le uso tutte :thumbup:
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Koten90
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Messaggio da Koten90 »

Giulio64 ha scritto: sabato 19 novembre 2022, 16:15 COLLEZIONO STRUMENTI
Potrebbe essere la forma di collezionismo più utilitaristica nel senso che le penne vengono scelte e raccolte sulla base del loro uso effettivo
Prendo parola per parola. Le mie penne sono scelte solo ed esclusivamente per l’uso che andrò a farne.
Ho poche penne per scrittura normale da usare sul mio quaderno/diario/sportello auto-psicologico, una Capless per quando mi serve prendere appunti a spizzichi e bocconi, qualche Jinhao X159 da usare al lavoro e 4 pennini flessibili diversi (Omas Extra, Montblanc Calligraphy, Pilot FA e un Crown vintage superflex).

Mi è scattato un minimo di “colleziono Oggetti” per le X159 (ho preso prima la nero/acciaio, poi le nera-rossa-blu con finiture dorate e ora ho aggiunto la verde), ma visto che continuano a buttarne fuori varianti mi fermo qui.
Alessio Pariani
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Doc33
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Messaggio da Doc33 »

Mi associo alla categoria COLLEZIONISMO STRUMENTI. Le mie penne sono tutte inchiostrate e pronte per l'utilizzo grafico.
Giovanni
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Messaggio da JohnDT10 »

Anch'io mi colloco nella categoria di "colleziono strumenti" perchè le penne mi piace usarle e mi piace provare pennini diversi.
Però alcune penne le ho prese per la loro particolarità tecnica/costruttiva, quindi potrei inserirmi anche in "colleziono oggetti"? :problem:
Inoltre ho preso qualche economica e mi sono cimentato con il regrinding.... direi categoria "collezionista pazzo" !! :lol: :lol:
Renato.
"Docendo discitur"
Bons

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Messaggio da Bons »

Boh? Io ammucchio.
Non ho idea di quante penne ho, dove sono, quante e quali sono cariche, quali non ho mai usato...
Ogni tanto mi capita di (ri)scoprire di avere una certa penna. 🤯
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Ste003
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Messaggio da Ste003 »

Io non colleziono, ne penne ne altro.
Compro e uso, altrimenti non compro (o vendo).
"Non esprimerti mai più categoricamente di quanto tu sia in grado di pensare"
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levodi
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Messaggio da levodi »

io non mi definisco un collezionista, sono un utilizzatore di strumenti "classici" da quelli per la falegnameria, a quelli segnatempo a quelli per la scrittura, ecc,

Il fatto che prediligo la classicità e la tradizione però non significa che disdegni quelli moderni frutto di ricerca ed invenzione, anzi, questo grazie alla mia innata curiosità.
inchiostrare non si può sentire, sarebbe come dire ho benzinato l'auto, o ho vinificato la damigiana, ho peperonato la pentola, ho orologiato il polso. mi ricorda molto il "esci il cane che lo piscio"
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alfredop
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Messaggio da alfredop »

Credo che per la maggioranza (sicuramente per me) sia un mix tra le diverse motivazioni. Alcune penne sono fondamentalmente degli strumenti (tipicamente le giapponesi), alcune sono oggetto da collezione (ad esempio le Pelikan e Sheaffer che comunque uso anche quotidianamente), altre sono ricordi (Rotring 600).

Alfredo
“Andare all’inferno è facile . C’è una scala. Scendi il primo gradino. Poi scendi il secondo. Poi scivoli." (Leo Ortolani, Rat-Man n. 91)
Calpurnio
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Messaggio da Calpurnio »

Abbiam un armadio pieno di scarpe quando ce ne basterebbe una o due cosi come le giacche. Ci basterebbe un pantalone e un giubbotto , Ma continuiamo ad acquistare. Mia moglie ha diverse borse gliene basterebbe una. non parliamo delle cravatte mi cadono dal cassetto quando lo apro. ne basterebbe una blu e una marrone . Eppure non mi sento un collezionista di cravatte o di scarpe o di borse o di cappotti o di giacche a vento.
Esiste qualcosa che è difficile da scrivere che ha a che fare con lo stato d'animo con l'umore con la sensazione che viene trasmessa col piacere di esprimere una propria identità e ogni volta una penna diversa si sposa con una sensazione diversa
che non ha a che fare col puro utilizzo strumentale, che non ha a che fare col possesso di oggetti, che non ha a che fare con i ricordi
è come un completamento di me
per questo poi si preferiscono alcuni pezzi ad altri, alcune marche ad altre, perchè ti rappresentano , caratterialmente, nel modo di scrivere,
ho quasi sessant'anni e ho cominciato ad adorare le stilografiche in adolescenza quando i miei amici o compagni sfoggiavano i Tratto-pen o le Papermate
ho cominciato ad adorarle quando hanno smesso di essere uno strumento di scrittura di massa, scolastico o lavorativo, per questo non impazzisco per il vintage... ma non capisco perchè avere piu' penne ti fa essere automaticamente un collezionista , metaforicamente come le cravatte io le indosso :mrgreen:
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Messaggio da Maruska »

Calpurnio ha scritto: sabato 19 novembre 2022, 18:25 Abbiam un armadio pieno di scarpe quando ce ne basterebbe una o due cosi come le giacche. Ci basterebbe un pantalone e un giubbotto , Ma continuiamo ad acquistare. Mia moglie ha diverse borse gliene basterebbe una. non parliamo delle cravatte mi cadono dal cassetto quando lo apro. ne basterebbe una blu e una marrone . Eppure non mi sento un collezionista di cravatte o di scarpe o di borse o di cappotti o di giacche a vento.
Esiste qualcosa che è difficile da scrivere che ha a che fare con lo stato d'animo con l'umore con la sensazione che viene trasmessa col piacere di esprimere una propria identità e ogni volta una penna diversa si sposa con una sensazione diversa
che non ha a che fare col puro utilizzo strumentale, che non ha a che fare col possesso di oggetti, che non ha a che fare con i ricordi
è come un completamento di me
per questo poi si preferiscono alcuni pezzi ad altri, alcune marche ad altre, perchè ti rappresentano , caratterialmente, nel modo di scrivere,
ho quasi sessant'anni e ho cominciato ad adorare le stilografiche in adolescenza quando i miei amici o compagni sfoggiavano i Tratto-pen o le Papermate
ho cominciato ad adorarle quando hanno smesso di essere uno strumento di scrittura di massa, scolastico o lavorativo, per questo non impazzisco per il vintage... ma non capisco perchè avere piu' penne ti fa essere automaticamente un collezionista , metaforicamente come le cravatte io le indosso :mrgreen:
giusta osservazione :thumbup:
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Messaggio da fabiol »

In percentuale varia, mi identifico per tutte casistiche.

Fabio
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Seneca
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Messaggio da Spiller84 »

Più che un collezionista, mi definirei un raccoglitore :D
Una collezione prevede un tema, un filo logico. Percquel che riguarda le penne, prendo quelle che mi piacciono, che scrivono come piace a me, o che penso possano farlo, e naturalmente quelle che posso permettermi con serenità. Quindi mi definirei un raccoglitore di strumenti dal piacevole uso ed estetica (per me, naturalmente) con qualche sforamento nel reparto ricordi.
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Messaggio da sansenri »

Bons ha scritto: sabato 19 novembre 2022, 17:41 Boh? Io ammucchio.
Non ho idea di quante penne ho, dove sono, quante e quali sono cariche, quali non ho mai usato...
Ogni tanto mi capita di (ri)scoprire di avere una certa penna. 🤯
acci, Bons! pure a me!
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