
Di Delta si è parlato spesso, per cui non vi annoio riprendendone la storia, e vado alla penna, seppure sarà ovvio, andando a parlare di una penna di una azienda che non c'è più (quella originaria, quella che produsse questa penna, non la nuova Delta in qualche modo risorta), che questa penna ormai si trova soltanto usata, non con eccessiva facilità, tuttavia ancora esemplari ne circolano.
Delta Via Veneto
La Delta Via Veneto si riaggancia a tutto il discorso iniziato da Delta sulla Dolce Vita, c'è quindi un filo logico che la lega alla serie della Dolce Vita, seppure non ne faccia parte.
Com'è noto, Via Veneto è una via di Roma che da Piazza Barberini sale verso la Porta Pinciana.
Come vi spiega meglio di me Wikipedia, "è stata il fulcro del periodo della Dolce Vita, grazie alla presenza di numerosi e rinomati caffè come l'Harry's Bar, il Café de Paris e il Doney, e di hotel di lusso come l'Excelsior. Era frequentata da attori, cantanti e altre celebrità del jet-set internazionale, oltre che da giornalisti e fotografi a caccia di scoop. La sua fama venne sancita definitivamente attraverso il film di Federico Fellini La dolce vita, che tuttavia ricostruì la strada negli studi di Cinecittà."
Ecco quindi il legame e il pretesto per dare il suo nome ad una penna della Delta.
(fatico a risalire con precisione alla data di presentazione della Via Veneto, e in effetti mi pento di non aver fatto a suo tempo ricerche più approfondite in tal senso su diverse delle penne "moderne ma non troppo" che possiedo - oggi si fatica di più a reperire queste informazioni - in ogni modo, su FPN si parla di questa penna nel 2008, il possessore dice di averla acquistata usata, seppure la penna fosse ancora in vendita, quindi presumibilmente la Via Veneto potrebbe essere approx del 2006-2007, salvo info più precise).
Aspetto e materiali
La penna si presenta con un aspetto diverso dalla serie della Dolce Vita e abbandona del tutto quel colore arancio tipico. La versione uscita originariamente è infatti in resina o nera o rossa, con dettagli bianco avorio, sulla sommità del cappuccio e su un anello del cappuccio.
Qui veniamo un attimo ai dettagli nel fatidico materiale bianco avorio. Si tratta infatti di galatite. Ora, seppure la galatite sia un materiale inventato nel 1897 creato a partire dal trattamento con formaldeide della caseina come descritto qui
https://www.fountainpen.it/Galalite/it e presto abbandonato per una serie di problemi che creava nell'uso (descritti nel link), la galatite usata da Delta, tendo a pensare, che sia una versione moderna che contiene altri stabilizzanti oltre la caseina e la formaldeide.
Io possiedo questa penna da 8 anni e non ho mai avuto problemi (seppure sia vero che non tenti di fare il bagno al cappuccio per verificare la tenuta della galatite...). La galatite usata da Delta ha delle striature chiaro scure, che creano alla vista una sorta di effetto bassorilievo.
Escludendo il cappuccio, la Via Veneto ha una forma "molto Delta" (la forma si ritrova poi anche sulle Leonardo MZG (2a versione), ma la dimensione sulla MZG è ingigantita).
La penna era disponibile, come dicevo, in resina nera o rossa, e come da frequente consuetudine Delta, in finitura sia oro che rodiata.
Oltre la stilografica era disponibile anche come rollerball o ballpoint (da un leaflet Yafa).
La penna veniva originariamente venduta in una di quelle confezioni abbastanza originali e per allora innovative, di Delta, formate da un contenitore in schiuma rigida e una coperchio in plexiglas nero rotante su un perno. La penna era annegata nel contenitore in schiuma che la tratteneva agli estremi. Un elastico poi bloccava il coperchio in posizione.
(Le immagini che seguono qui provengono da Peyton street Pens - da una loro proposta di vendita di usato versione rossa, ormai out of stock). La confezione, oltre una brochurina, conteneva anche il tipico scatolino nero lungo e sottile, con le cartucce (standard tipo Pelikan).
Il cappuccio è peculiare, con quella sua particolare cupola bianca, una forma relativamente inusuale, a papalina, e l'anello nello stesso materiale.
Anche la clip è stranamente diversa dalle altre clip Delta. La sommità del cappuccio ha un tondino metallico (finitura a seconda del trim) inciso con il logo Delta.
Esiste un leggero sbalzo tra sezione, quasi dritta, e fusto, smussato tuttavia da un anello metallico arrotondato
(e anche questo si ritrova sulle Leonardo
