Buongiorno a tutti,
Mi trovo a dover ricaricare la mia Montblanc 146, con il Parker Quink nero, purtroppo ho a disposizione solo questo per il momento.
Mi farebbe piacere sapere, voi che inchiostri usate sulle vostre stilografiche, e soprattutto desidero avere da parte vostra, qualche consiglio riguardo altri inchiostri da provare, sia nero sia altre tinte.
Grazie
Inchiostri
Inchiostri
Io ho provato una dozzina di neri ma ho ristretto le mie preferenze e quindi penso di poter consigliare un inchiostro nero. Faber castell carbon black a mio parere è il migliore sul mercato attuale. Il motivo è che carbon black è molto nero, ha proprietà di flusso uniche e mantiene tensione superficiale in modo perfetto, allo stesso tempo non allarga il tratto e non fuoriesce dal pennino in modo incontrollato. Carbon black è anche ottimo per via dell'opacità, non ha molta patina (sheen). Il colore di carbon black è quasi identico ad aurora nero, contiene più o meno stessi componenti, ma è diverso dato che è più nero e più opaco e causa meno patina. La resistenza ad acqua è mediocre ma un pelino sopra la media. Inchiostro anche adatto per pulirlo via dalle penne in modo semplice.
Quindi consiglio numero 1 per neri è faber castell carbon black. Il migliore che abbia mai provato. Altra cosa da considerare è il calamaio del carbon black è mega pratico, il tappo non si incolla. Se dovessi scegliere 1 inchiostro e usare quello per tutta la vita sarebbe questo carbon black.
Per altri scopi al di fuori di un inchiostro generale che funziona bene potrei consigliare altri neri siccome ne ho provati così tanti ma carbon black a mio parere è il migliore sul mercato se uno vuole un nero che funziona veramente bene per uso generale disegno scrittura e penna flessibile. Unica pecca è il prezzo un tantinello elevato, ma una volta che compri carbon black non comprerai mai più altri neri e quindi in un certo senso ti fa risparmiare.
Per quanto riguarda altri colori, non lo so. A me piace diamine diamine classic green e bilberry (tutti e 2 sono simili nel fatto che non allargano il tratto del pennino). Il mio consiglio è comprare la linea diamine se sei indeciso sui colori, perché ti costa molto meno. La maggioranza degli inchiostri diamine ha caratteristiche medie del brand, che puoi riconoscere e imparare ad apprezzare, potresti notare "il tipico inchiostro diamine" e quindi finiresti a sapere cosa aspettarti dal brand. Ma Diamine produce centinaia di inchiostri, e molti di questi sono parecchio diversi l'uno dall'altro. Ma nella media la maggioranza dei diamine si comporta bene eccetto alcuni.
Quindi ultimo consiglio che ho è questo: prima di comprare un inchiostro leggi recensioni online. Oppure rischi di avere una brutta e costosa sorpresa. Alcuni inchiostri sono costosi, magari lo compri e ti rimane a casa senza usarlo. Sarebbe uno spreco, meglio informarsi prima di prendere inchiostri che costano cari. Per questo motivo io caldamente suggerisco di riferirsi a diamine per spendere meno e provare molti colori.
Quindi consiglio numero 1 per neri è faber castell carbon black. Il migliore che abbia mai provato. Altra cosa da considerare è il calamaio del carbon black è mega pratico, il tappo non si incolla. Se dovessi scegliere 1 inchiostro e usare quello per tutta la vita sarebbe questo carbon black.
Per altri scopi al di fuori di un inchiostro generale che funziona bene potrei consigliare altri neri siccome ne ho provati così tanti ma carbon black a mio parere è il migliore sul mercato se uno vuole un nero che funziona veramente bene per uso generale disegno scrittura e penna flessibile. Unica pecca è il prezzo un tantinello elevato, ma una volta che compri carbon black non comprerai mai più altri neri e quindi in un certo senso ti fa risparmiare.
Per quanto riguarda altri colori, non lo so. A me piace diamine diamine classic green e bilberry (tutti e 2 sono simili nel fatto che non allargano il tratto del pennino). Il mio consiglio è comprare la linea diamine se sei indeciso sui colori, perché ti costa molto meno. La maggioranza degli inchiostri diamine ha caratteristiche medie del brand, che puoi riconoscere e imparare ad apprezzare, potresti notare "il tipico inchiostro diamine" e quindi finiresti a sapere cosa aspettarti dal brand. Ma Diamine produce centinaia di inchiostri, e molti di questi sono parecchio diversi l'uno dall'altro. Ma nella media la maggioranza dei diamine si comporta bene eccetto alcuni.
Quindi ultimo consiglio che ho è questo: prima di comprare un inchiostro leggi recensioni online. Oppure rischi di avere una brutta e costosa sorpresa. Alcuni inchiostri sono costosi, magari lo compri e ti rimane a casa senza usarlo. Sarebbe uno spreco, meglio informarsi prima di prendere inchiostri che costano cari. Per questo motivo io caldamente suggerisco di riferirsi a diamine per spendere meno e provare molti colori.
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- Stantuffo
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Inchiostri
Premesso che i gusti personali sono quelli che hanno sempre l'ultima parola e quindi quello che piace ad uno/a posso fare francesemente schifìo ad altri... ecco le mie scelte attuali:
* Pelikan 4001 Nero: unico nero che utilizzo, non sono un amante dei neri, me ne serve uno e uno ne ho comprato. Il 4001 è un nero "caldo" con sottotono rosso violaceo/bruno, abbastanza scuro, ha una buona lubrificazione e media scorrevolezza. Restringe il tratto e resiste bene allo spiumaggio, si può usare anche sulle carte da fotocopia. Tuttavia è molto denso e quindi diminuisce il flusso delle penne, adatto quindi a penne generose, più sono annaffiatoi meglio è.
* Pelikan 4001 blue reale: Su questo inchiostro sono state scritte ormai migliaia di recensioni, quindi brevemente: Blu medio un po' desaturato, con una punta di violetto. Flusso medio, lubrificazione sotto la media, scorrevolezza buona. Facilissimo da pulire, non spiuma e non trapassa se non in casi estremi. Perfetto per le penne idrante.
* Waterman Serenity Blue: Altro pilastro fondamentale, l'inchiostro medio per eccellenza. Blu medio bello brillante da gessosi spegne quando asciuga, flusso medio, lubrificazione media, scorrevolezza media. Ottimo sulle penne "a posto", se una penna è agli estremi, ovvero troppo stitica o troppo abbondante questo inchiostro la metterà in difficoltà.
* J. Herbin Bleu Des Profondeurs: Blu scuro bello, elegante , quasi "nobiliare". Flusso abbondante, lubrificazione sotto la media, saturo e profondo se il flusso è buono, scuro con sfumature se la penna è magra. È l'esatto opposto del 4001 blu, adatto a penne stitiche diventa un fiume in piena su quelle troppo generose.
* Diamine Red Dragon: Non amo i rossi, di conseguenza uno mi basta (il 4001 l'ho preso per il calamaio vintage). È un rosso intenso ma scuro, non brillante, dí sapore vagamente anticato. Flusso un po' scarso, molto saturo, niente sfumature, media lubrificazione. Richiede un po' più di tempo quando lo si pulisce. Abbastanza denso da non spiumare neanche su carta scarsa.
* Diamine Evergreen : Sono alla ricerca del mio verde preferito, questo è stato un acquisto "sbagliato", ma mi ha sorpreso, la tinta è un verde molto scuro e spento che mette un po' di tristezza, l'inchiostro tuttavia si comporta benissimo. Buona lubrificazione, buona scorrevolezza, molto saturo ma si lava facilmente, non intasa le penne, è piuttosto denso ma non intoppa le penne più magre. La tinta "triste" lo rende perfettamente utilizzabile in ambienti lavorativi e formali invece del solito nero.
* Pelikan 4001 verde scuro: L'inchiostro verde perfetto (per me) se non avesse il sottofondo "blu/acqua". Flusso ottimale, media lubrificazione, saturo ma non eccessivamente, scorrevole ma non troppo, su tutte le penne presenta anche un po' di sfumature, facile da lavare, zero problemi, perfetto su tutte le penne su cui l'ho provato. Insieme al turchese è l'inchiostro "capolavoro " della Pelikan.
* Pelikan 4001 Nero: unico nero che utilizzo, non sono un amante dei neri, me ne serve uno e uno ne ho comprato. Il 4001 è un nero "caldo" con sottotono rosso violaceo/bruno, abbastanza scuro, ha una buona lubrificazione e media scorrevolezza. Restringe il tratto e resiste bene allo spiumaggio, si può usare anche sulle carte da fotocopia. Tuttavia è molto denso e quindi diminuisce il flusso delle penne, adatto quindi a penne generose, più sono annaffiatoi meglio è.
* Pelikan 4001 blue reale: Su questo inchiostro sono state scritte ormai migliaia di recensioni, quindi brevemente: Blu medio un po' desaturato, con una punta di violetto. Flusso medio, lubrificazione sotto la media, scorrevolezza buona. Facilissimo da pulire, non spiuma e non trapassa se non in casi estremi. Perfetto per le penne idrante.
* Waterman Serenity Blue: Altro pilastro fondamentale, l'inchiostro medio per eccellenza. Blu medio bello brillante da gessosi spegne quando asciuga, flusso medio, lubrificazione media, scorrevolezza media. Ottimo sulle penne "a posto", se una penna è agli estremi, ovvero troppo stitica o troppo abbondante questo inchiostro la metterà in difficoltà.
* J. Herbin Bleu Des Profondeurs: Blu scuro bello, elegante , quasi "nobiliare". Flusso abbondante, lubrificazione sotto la media, saturo e profondo se il flusso è buono, scuro con sfumature se la penna è magra. È l'esatto opposto del 4001 blu, adatto a penne stitiche diventa un fiume in piena su quelle troppo generose.
* Diamine Red Dragon: Non amo i rossi, di conseguenza uno mi basta (il 4001 l'ho preso per il calamaio vintage). È un rosso intenso ma scuro, non brillante, dí sapore vagamente anticato. Flusso un po' scarso, molto saturo, niente sfumature, media lubrificazione. Richiede un po' più di tempo quando lo si pulisce. Abbastanza denso da non spiumare neanche su carta scarsa.
* Diamine Evergreen : Sono alla ricerca del mio verde preferito, questo è stato un acquisto "sbagliato", ma mi ha sorpreso, la tinta è un verde molto scuro e spento che mette un po' di tristezza, l'inchiostro tuttavia si comporta benissimo. Buona lubrificazione, buona scorrevolezza, molto saturo ma si lava facilmente, non intasa le penne, è piuttosto denso ma non intoppa le penne più magre. La tinta "triste" lo rende perfettamente utilizzabile in ambienti lavorativi e formali invece del solito nero.
* Pelikan 4001 verde scuro: L'inchiostro verde perfetto (per me) se non avesse il sottofondo "blu/acqua". Flusso ottimale, media lubrificazione, saturo ma non eccessivamente, scorrevole ma non troppo, su tutte le penne presenta anche un po' di sfumature, facile da lavare, zero problemi, perfetto su tutte le penne su cui l'ho provato. Insieme al turchese è l'inchiostro "capolavoro " della Pelikan.
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Inchiostri
Buongiorno
Riporto le mie esperienze... Ovviamente si tratta di valutazioni e preferenze personali, legate alle penne che possiedo e ai gusti in fatto di tonalità dei colori...
TIPOLOGIE
- Inchiostri a base di colorante: Vanno "bene" in generale perché facilmente lavabili e senza particolari problemi di intasamento o di macchie (su pennini, finestrelle, penne trasparenti). Ho riscontrato (sempre sulla base della mia personale esperienza) che gli inchiostri "classici" (per capirci: Pelikan 4001 Royal Blue, Pelikan 4001 Nero, Waterman Serenity Blue, Aurora Nero ecc.) si sposano meglio con le penne più "datate" e si comportano bene con tutti i tipi di carta (meglio se non troppo "patinata"); quelli "moderni" vanno in genere un po' meglio se usati su carta "fountain pen friendly".
- Inchiostri ferrogallici: Sono resistenti all'acqua e abbastanza resistenti al tempo e alla contraffazione, per cui li si può usare quando vi sono queste esigenze (documenti formali, atti, firme ecc.). I ferrogallici moderni hanno formulazioni che riducono i "problemi" (corrosione dei pennini non in oro massiccio) dei ferrogallici più antichi; sono in genere abbastanza "secchi" (ma si può sempre aggiungere un poco di tensioattivo...) e i colori (si trovano principalmente neri, blu e blu/nero) non sono "vivaci". Con un occhio al portafoglio, risultano molto validi (ottimo rapporto qualità/prezzo) i ferrogallici Rohrer & Klingner. Un accorgimento nell'uso è quello di evitare di lasciare la penna aperta senza scrivere, il che evita che il flusso si blocchi (e se succede basta una passata veloce sotto il rubinetto). Comunque, tra vedere e non vedere, tendo a evitare di usare i ferrogallici su penne di particolare pregio (soprattutto se a stantuffo e/o con pennino in acciaio).
- Inchiostri pigmentati: Sono (chi più chi meno) resistenti all'acqua, alla luce, alla contraffazione e resistenti al tempo; i colori disponibili sono tantissimi, anche molto belli e vivaci ... Ma - è sempre la mia esperienza personale - tendono a macchiare e intasare le penne, soprattutto quelle con poco flusso e pennini più o meno fini. Dopo averne sperimentati alcuni di marchi diversi (quali Rohrer & Klingner, Platinum, Sailor), li ho completamente eliminati.
Gli inchiostri che ho in uso con soddisfazione (non cito quelli che invece ho "scartato"):
NERO
- Aurora Nero
- Pelikan 4001 Brilliant Black
- Montblanc (Mysterious) Black
BLU
- Pelikan 4001 Royal Blue
- Waterman Serenity Blue
- Pelikan Edelstein Tanzanite
- Pilot Namiki Blue
- Faber Castell Blue
BLU/NERO
- Pilot Iroshizuku shin-kai
- Waterman Mysterious Blue (o Bleu Noire)
- Rohrer & Klingner Salix (ferrogallico - lo uso con una piccola "aggiunta" di tensioattivo)
- Pelikan 4001 Blue/Black (componente ferrogallica)
ROSSO
- Waterman Audacious Red
- Diamine Ruby
- Diamine Matador
- J.Herbin Rouge Grenat
VERDE
- Waterman Harmonious Green
- Pilot Iroshizuku shin-ryoku
- J.Herbin Vert Amazone
Riporto le mie esperienze... Ovviamente si tratta di valutazioni e preferenze personali, legate alle penne che possiedo e ai gusti in fatto di tonalità dei colori...
TIPOLOGIE
- Inchiostri a base di colorante: Vanno "bene" in generale perché facilmente lavabili e senza particolari problemi di intasamento o di macchie (su pennini, finestrelle, penne trasparenti). Ho riscontrato (sempre sulla base della mia personale esperienza) che gli inchiostri "classici" (per capirci: Pelikan 4001 Royal Blue, Pelikan 4001 Nero, Waterman Serenity Blue, Aurora Nero ecc.) si sposano meglio con le penne più "datate" e si comportano bene con tutti i tipi di carta (meglio se non troppo "patinata"); quelli "moderni" vanno in genere un po' meglio se usati su carta "fountain pen friendly".
- Inchiostri ferrogallici: Sono resistenti all'acqua e abbastanza resistenti al tempo e alla contraffazione, per cui li si può usare quando vi sono queste esigenze (documenti formali, atti, firme ecc.). I ferrogallici moderni hanno formulazioni che riducono i "problemi" (corrosione dei pennini non in oro massiccio) dei ferrogallici più antichi; sono in genere abbastanza "secchi" (ma si può sempre aggiungere un poco di tensioattivo...) e i colori (si trovano principalmente neri, blu e blu/nero) non sono "vivaci". Con un occhio al portafoglio, risultano molto validi (ottimo rapporto qualità/prezzo) i ferrogallici Rohrer & Klingner. Un accorgimento nell'uso è quello di evitare di lasciare la penna aperta senza scrivere, il che evita che il flusso si blocchi (e se succede basta una passata veloce sotto il rubinetto). Comunque, tra vedere e non vedere, tendo a evitare di usare i ferrogallici su penne di particolare pregio (soprattutto se a stantuffo e/o con pennino in acciaio).
- Inchiostri pigmentati: Sono (chi più chi meno) resistenti all'acqua, alla luce, alla contraffazione e resistenti al tempo; i colori disponibili sono tantissimi, anche molto belli e vivaci ... Ma - è sempre la mia esperienza personale - tendono a macchiare e intasare le penne, soprattutto quelle con poco flusso e pennini più o meno fini. Dopo averne sperimentati alcuni di marchi diversi (quali Rohrer & Klingner, Platinum, Sailor), li ho completamente eliminati.
Gli inchiostri che ho in uso con soddisfazione (non cito quelli che invece ho "scartato"):
NERO
- Aurora Nero
- Pelikan 4001 Brilliant Black
- Montblanc (Mysterious) Black
BLU
- Pelikan 4001 Royal Blue
- Waterman Serenity Blue
- Pelikan Edelstein Tanzanite
- Pilot Namiki Blue
- Faber Castell Blue
BLU/NERO
- Pilot Iroshizuku shin-kai
- Waterman Mysterious Blue (o Bleu Noire)
- Rohrer & Klingner Salix (ferrogallico - lo uso con una piccola "aggiunta" di tensioattivo)
- Pelikan 4001 Blue/Black (componente ferrogallica)
ROSSO
- Waterman Audacious Red
- Diamine Ruby
- Diamine Matador
- J.Herbin Rouge Grenat
VERDE
- Waterman Harmonious Green
- Pilot Iroshizuku shin-ryoku
- J.Herbin Vert Amazone
Inchiostri
Per prima cosa al posto tuo leggerei le recensioni esistenti.JoshuaP ha scritto: ↑domenica 22 giugno 2025, 9:11 Buongiorno a tutti,
Mi trovo a dover ricaricare la mia Montblanc 146, con il Parker Quink nero, purtroppo ho a disposizione solo questo per il momento.
Mi farebbe piacere sapere, voi che inchiostri usate sulle vostre stilografiche, e soprattutto desidero avere da parte vostra, qualche consiglio riguardo altri inchiostri da provare, sia nero sia altre tinte.
Grazie
Comunque se ci dai qualche indicazione sulle tinte che preferisci ci aiuti, perché ti hanno dato tutti ottimi consigli ma sono stati costretti ad andare un po’ alla cieca.
- Phormula
- Siringa Rovesciata
- Messaggi: 4159
- Iscritto il: venerdì 6 aprile 2012, 14:06
- La mia penna preferita: Lamy 2000 F
- Il mio inchiostro preferito: R&K Phormula Blau
- Misura preferita del pennino: Medio
- Arte Italiana FP.IT M: 006
- Località: Milano
Inchiostri
Concordo con chi ha suggerito di leggere le recensioni.
Sono molto utili per farsi un'idea delle caratteristiche di un inchiostro, per evitare di fare acquisti sbagliati.
Dopodichè bisogna sempre tenere a mente che la "stilografia" non è una scienza esatta, trovare il matrimonio perfetto tra una penna e un inchiostro (e volendo anche un tipo di carta) a volte va bene al primo colpo, altre serve qualche tentativo. Io amo il Presidential Blue di Diamine, che è l'inchiostro che uso di più dopo il Royal Blue di Pelikan e le cartucce economiche dei supermercati tedeschi, ma so che su alcune penne ha un bel tratto blu, su altre è slavato e su una delle mie penne preferite, la Lamy 2000 con il pennino F va bene se devo scrivere meno di una pagina, poi, per qualche misteriosa ragione, inizia a dare salti di tratto che il Royal Blue non mi dà.
Sono molto utili per farsi un'idea delle caratteristiche di un inchiostro, per evitare di fare acquisti sbagliati.
Dopodichè bisogna sempre tenere a mente che la "stilografia" non è una scienza esatta, trovare il matrimonio perfetto tra una penna e un inchiostro (e volendo anche un tipo di carta) a volte va bene al primo colpo, altre serve qualche tentativo. Io amo il Presidential Blue di Diamine, che è l'inchiostro che uso di più dopo il Royal Blue di Pelikan e le cartucce economiche dei supermercati tedeschi, ma so che su alcune penne ha un bel tratto blu, su altre è slavato e su una delle mie penne preferite, la Lamy 2000 con il pennino F va bene se devo scrivere meno di una pagina, poi, per qualche misteriosa ragione, inizia a dare salti di tratto che il Royal Blue non mi dà.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
Inchiostri
Siete stati molto cari con i vostri consigli, ne prenderò atto e vi aggiornerò.
Grazie a coloro i quali hanno dedicato del tempo per rispondermi.
Grazie a coloro i quali hanno dedicato del tempo per rispondermi.