Una sinfonia di trasparenza e meccanica
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Una sinfonia di trasparenza e meccanica
La Aurora 88 Demonstrator rivela la sua anima:
un corpo interamente resina trasparente che lascia intravedere ogni meccanismo, il converter, il pistone serve un occhio curioso per scoprire lo splendore delle sue vene interne.
Il pennino in oro 18 kt, incastonato nel feed in ebanite, afferma l’inconfondibile pedigree Aurora, mentre i dettagli riflessi – talvolta ruthenium o rosa oro – raccontano un’eleganza discreta, moderna e insieme classica.
Accanto, la Nikon F, pioniera della reflex moderna: lanciata nel 1959, con il suo sistema modulare interscambiabile corpo macchina, mirini, schermi di messa a fuoco rappresenta l’apice del rigore progettuale analogico
Il pentaprisma Photomic FTn del ’62, con esposimetro TTL a lettura media centrata al 60/40 %, incarnava il futuro della fotografia automatica.
Ecco il fotografo che alza il mirino verso un chiaroscuro incerto. Il meccanismo scatta: click. Sincronia tra luce, composizione, gesto. È un gesto che riverbera nell’altro: il pennino scorre sul foglio, apre un mondo di segni, pressioni, sottili rialzi dell’inchiostro. Tengo in mano oggetti trasparenti mezzi per scrivere e per immortalare e ogni dettaglio interno è visibile, ogni suono meccanico è percepito. È un dialogo tra materiali, tra luce e inchiostro.
Quando la luce accarezza la Aurora 88, dentro scopri un caleidoscopio di trasparenze: il converter lucido risplende mentre l’alimentatore si fa visibile come segreto funzionale. Il pennino dorato risalta come un gioiello sospeso.
Simile stupore procura lo sguardo attraverso il pentaprisma della Nikon F: ti ritrovi immerso nell’immagine che vedi, pregustandone il rilievo e il contrasto prima ancora di scattare. La mano si apre e chiude, il gesto è consapevole, il tempo rallenta.
Nei miei scatti fotografici cerco emozione, composizione, luce. Nella calligrafia cerco ritmo, pressione, armonia del segno. Entrambi gli oggetti penna e macchina sono strumenti di racconto: uno di immagini, l’altro di parole.
Il meccanismo visibile dell’Aurora e quello ottico della Nikon convergono: entrambi svelano la meccanica che parla di precisione; entrambi invitano la mano a fidarsi del processo. Sono bellezza che non si nasconde, è arte quotidiana che respira.
Possedere la Aurora 88 Demonstrator e una Nikon F con Photomic FTn non significa avere semplici strumenti: significa custodire storie, luoghi, gesti. Scrivere e fotografare diventa alchimia. La trasparenza della penna e la robustezza della macchina sono due facce di uno stesso atto creativo: catturare il mondo, fermare l’istante, imprimere la propria visione.
Nel fluire dell’inchiostro e nel click dell’otturatore pulsa la stessa meraviglia: strumenti viscerali, meccanici, dotati di anima. È un invito a credere nella raffinata simbiosi tra macchina, penna e anima di chi li usa.
un corpo interamente resina trasparente che lascia intravedere ogni meccanismo, il converter, il pistone serve un occhio curioso per scoprire lo splendore delle sue vene interne.
Il pennino in oro 18 kt, incastonato nel feed in ebanite, afferma l’inconfondibile pedigree Aurora, mentre i dettagli riflessi – talvolta ruthenium o rosa oro – raccontano un’eleganza discreta, moderna e insieme classica.
Accanto, la Nikon F, pioniera della reflex moderna: lanciata nel 1959, con il suo sistema modulare interscambiabile corpo macchina, mirini, schermi di messa a fuoco rappresenta l’apice del rigore progettuale analogico
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Ecco il fotografo che alza il mirino verso un chiaroscuro incerto. Il meccanismo scatta: click. Sincronia tra luce, composizione, gesto. È un gesto che riverbera nell’altro: il pennino scorre sul foglio, apre un mondo di segni, pressioni, sottili rialzi dell’inchiostro. Tengo in mano oggetti trasparenti mezzi per scrivere e per immortalare e ogni dettaglio interno è visibile, ogni suono meccanico è percepito. È un dialogo tra materiali, tra luce e inchiostro.
Quando la luce accarezza la Aurora 88, dentro scopri un caleidoscopio di trasparenze: il converter lucido risplende mentre l’alimentatore si fa visibile come segreto funzionale. Il pennino dorato risalta come un gioiello sospeso.
Simile stupore procura lo sguardo attraverso il pentaprisma della Nikon F: ti ritrovi immerso nell’immagine che vedi, pregustandone il rilievo e il contrasto prima ancora di scattare. La mano si apre e chiude, il gesto è consapevole, il tempo rallenta.
Nei miei scatti fotografici cerco emozione, composizione, luce. Nella calligrafia cerco ritmo, pressione, armonia del segno. Entrambi gli oggetti penna e macchina sono strumenti di racconto: uno di immagini, l’altro di parole.
Il meccanismo visibile dell’Aurora e quello ottico della Nikon convergono: entrambi svelano la meccanica che parla di precisione; entrambi invitano la mano a fidarsi del processo. Sono bellezza che non si nasconde, è arte quotidiana che respira.
Possedere la Aurora 88 Demonstrator e una Nikon F con Photomic FTn non significa avere semplici strumenti: significa custodire storie, luoghi, gesti. Scrivere e fotografare diventa alchimia. La trasparenza della penna e la robustezza della macchina sono due facce di uno stesso atto creativo: catturare il mondo, fermare l’istante, imprimere la propria visione.
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Una sinfonia di trasparenza e meccanica
A me una demonstrator per quanto bella mi farebbe impazzire. Non sopporterei con l'uso la presenza di microrigature sul cappuccio e fusto che sarebbero molto più visibili rispetto alla resina nera /eo colorata.
Dovrei tenere la penna intonsa solo da ammirare.
Guardare e non toccare.
Non fa per me.
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Ciao Giuseppe,BLACKLETTERS ha scritto: ↑lunedì 4 agosto 2025, 19:28
Possedere la Aurora 88 Demonstrator e una Nikon F con Photomic FTn non significa avere semplici strumenti: significa custodire storie, luoghi, gesti.
pochi giorni fà in un altro contesto con alcuni cari amici si chiacchierava esattamente di questo: di come alcuni oggetti trascendano la loro funzione, diventando veicolo di emozioni e riportando a noi rituali antichi che, grazie alla loro superba costruzione, ci consentono di goderne ancora oggi.
Non posseggo una 88 Demonstrator ma ho una F (un pelo più anziana della tua, una TN nel mio caso). Ero convinto che l'Ftn fosse a cavallo tra il '68 e il '69, ma la memoria gioca brutti scherzi e a differenza tua non sono più tanto giovane

Buoni scatti e buona scrittura!
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Ma la vera domanda è: “Se la Nikon è in fotografia, con cosa hai scattato?” 

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Eh si, la camera che e' stata ripresa e' la mamma di tutte le ammiraglie nikon , analogica e meccanica di fatto, da alcuni considerata la più affascinante camera di sempre, su molte riviste specialistiche di legge che ai tempi era anche più venduta ed usata della sua diretta rivale Leica M /m3
La foto è' stata realizzata con una delle ultime camere di casa nikon completamente digitale (la prima di fatto insieme alla Z9 ) a non avere nemmeno l''otturatore meccanico - e nemmeno il prisma
In vetro . Di fatto una Mirrorless ...la Z8 con cui è' stato amore a prima vista, e la mia compagna di lavoro praticamente tutti i giorni !
Vero quello che dici, concordo pienamente, non solo un collezionista, a me piace avere le penne per usarle, anche perché a stare ferme si rovinano.Roland ha scritto: ↑martedì 5 agosto 2025, 10:58 A me una demonstrator per quanto bella mi farebbe impazzire. Non sopporterei con l'uso la presenza di microrigature sul cappuccio e fusto che sarebbero molto più visibili rispetto alla resina nera /eo colorata.
Dovrei tenere la penna intonsa solo da ammirare.
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Non fa per me.
Amo tutto ciò che ha una storia da raccontare
E anche se un giorno si rovinasse o dimostrasse i segni del tempo con striature, rigature varie , sarebbe per me un piacere perché vorrà dire che quella penna ha vissuto. Ha una storia tutta sua .
Un passato da trasmettere.
Di fatto una penna nuova , immacolata , bellissima sicuramente ed affascinante da osservare ma priva di animo.
Fortuna Comunque vuole che e' una penna che non uso tantissimo
Prediligo Comunque i pennini flex o super flex e quindi per ora si trova in ottime condizioni ...
Meglio così !!
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Complimenti. Grazie per tutto, articolo, penna, e la splendida Nikon. 

Una sinfonia di trasparenza e meccanica
Le demonstrator farebbero un figurone nei negozi che vendono stilografiche. Come penne da esposizione, ti fanno vedere tutto il meccanismo interno, magari ti lasciano pure la possibilità di attivare il meccanismo per vedere come si muove il pistone etc... Ci vorrebbero demonstrator non solo per il meccanismo a pistone, ma per quelli con caricamento a pulsante di fondo, a siringa rovesciata (qui esiste il modello giapponese di cui mi dimentico sempre il nome), snorkel, caricamento a levetta (la Leonardo fece una edizione speciale con il caricamento a levetta),anche la Delta in passato ne fece varie. La Visconti poi con il vacumatic filler non sfigurerebbe. Niente affascina dippiu di vedere come funziona internamente una cosa.
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Ok, siamo in un orum di penne ma...
Bellissima la Nikon F!
Tra l'altro mi sembra anche molto ben tenuta!
Anche io sono utente Nikon da lunga data ed ho numerose reflex a pellicola, il mio "gioiello" è la FM2, con la quale ogni tanto scatto qualche rullo per tenerla in forma
Bellissima la Nikon F!
Tra l'altro mi sembra anche molto ben tenuta!
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Complimenti per la foto in primis.
Abbiamo certamente due passioni in comune.
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Caricatore di scimmie presso: Salumeria Stilografica Emiliana
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