Koten90 ha scritto: ↑lunedì 1 settembre 2025, 4:44 Per chi si chiedesse quanto è noioso a livello di manutenzione il pennino Zebra G: stando sempre inchiostrato in Noodler’s vari ed eventuali (anche mischiati), al mio pennino mancano 18 giorni per spegnere la sua prima candelina e sembra appena montato nella penna.
18 giorni, per altro, è anche la durata che ha avuto il suo predecessore prima di arrugginirsi orribilmente fino a smettere di scrivere, inchiostrato con J. Herbin Emeraud de Chivor.
Automedonte ha scritto: ↑lunedì 1 settembre 2025, 12:03 Quelli sono pennini calligrafici fatti in ferro non in acciaio, quindi qualunque inchiostro si usa dopo un po’ di tempo arrugginiscono, come è normale che sia quando il ferro entra in contatto con la parte acquosa dell’inchiostro. Sì comprato in pacchi da dieci e costano 1 euro l’uno, si cambia pennino e si risolve.
I 2 pennini a confronto sono usciti dalla stessa scatolina da 10 pezzi e si arrugginiscono più o meno in quel lasso di tempo anche secondo la descrizione prodotto di Flexible Nib Factory, da cui ho acquistato collare e alimentatore con Zebra G da montare nelle filettature Jowo #6 (secondo loro addirittura "about 2 weeks").imluca ha scritto: ↑lunedì 1 settembre 2025, 12:22 Grazie delle informazioni ma sapevo della ruggine, non ho capito comunque: sono lo stesso tipo di pennino che con uno è durato un anno meno 18 giorni e uno solo 18 giorni. Capito male? Sono in acciaio non inossidabile, quindi si, possono arrugginire ma non mi spiego la differenze.
Comunque gli ZebraG ci sono anche in titanio se quello è il problema. Costano molto di più ma sono più soft.
https://www.zebra.co.jp/pro/shusei/pens ... saki_pg-6b
Edit: e durano di più quelli in titanio.
Generalmente gli inchiostri occidentali ferrogallici e non hanno pH acido, anche molto acido fino a 1,8 - 2 in alcuni esemplari; quelli giapponesi generalmente hanno pH basico (gli Iroshizuku mi pare si aggirino attorno al 10). Noodler's produce, se si escludono i Baystate (pH ~3), inchiostri a pH neutro o solo leggermente discostati dal neutro.
Questo è il motivo per cui, secondo me, il pennino è rimasto intonso.
Per quelli placcati titanio, la mia esperienza è infelice: non so se la curvatura dei pennini sia differente o la mia scatolina difettosa, ma non sono riuscito a far scrivere nessuno dei 10 che mi sono arrivati: non arrivava mai inchiostro in punta. Nei tentativi vari, non mi è parso che fossero più morbidi dei tradizionali in acciaio, anzi tutto l'opposto, e che la punta fosse più graffiante e propensa a impigliarsi nella carta.
P.S. da quel che mi risulta, per i pennini calligrafici si usa l'acciaio ad alto tenore di carbonio, come per i coltelli da chef professionali, non il semplice ferro.