Tutto l’apparato storico e le mie valutazioni relative ai modelli “Equi-Poised” possono essere rinvenuti nella mia precedente recensione del modello <Equi-Poised n.1> consultabile al seguente indirizzo:
viewtopic.php?t=35009
In questa sede mi limiterò a riproporre solo l’introduzione generale, per inquadrare correttamente la classe di stilografiche Wahl-Eversharp che tra il 1929 ed il 1933 si ritrovarono a condividere lo stesso nome o forma.
Introduzione ai modelli Wahl Eversharp “Equi-Poised” (1929-1933)
La nuova stilografica presentata nel Catalogo del 1929 fu battezzata <Equi-Poised>.
La parola composta (col trattino <->) scelta da Wahl-Eversharp per denominare commercialmente la nuova penna può essere scritta in inglese anche in un’unica soluzione <equipoised>, ma anche in questa forma non si trattava di un aggettivo impiegato correntemente, a differenza del nome “equipoise”, che significa “uguale distribuzione di peso” (contrazione da “equal poise”), nettamente più diffuso. Nella forma scelta dal Marketing di Wahl, non era perciò una parola di uso comune negli USA all’epoca, stando alle mie ricerche sulla stampa quotidiana: e infatti, aveva avuto bisogno di un “ovvero” esplicativo con un sinonimo (che citava proprio il nome della penna della Sheaffer, “balance”) e di ripetute spiegazioni nelle pagine del Catalogo 1929 dedicate alla sua presentazione ai rivenditori:
«Equi-Poised (equally balanced) [= La penna Equi-Poised (equamente bilanciata)]» assicura «writing ease» [= facilità di scrittura] e «equal balance to prevent fatigue even with long hours of continual writing» [= perfetto bilanciamento per prevenire l’affaticamento anche in lunghe e ininterrotte sessioni di scrittura].
Già da queste definizioni programmatiche intuiamo che il punto di riferimento della <Equi-Poised> era la nuovissima creazione della concorrente Sheaffer, il rivoluzionario modello <Balance> (=bilancia, bilanciamento), scritto anche <Balanced> (=bilanciato), dalle linee affusolate/streamlined (caratterizzato da un cappuccio ad ogiva e da un fondello altrettanto rastremato: https://www.fountainpen.it/Balance), immesso sul mercato con i primi test di vendita nel dicembre del 1928, e all’avvento del quale tutti i maggiori Produttori concorrenti provarono già nel corso del 1929 a reagire, è proprio il caso di dirlo, in qualsiasi modo…
La Sheaffer stessa non si aspettava il travolgente successo della sua ultima creazione, che passò dalle 5.000 penne vendute in gennaio alle quasi 40.000 in febbraio grazie alle prime pubblicità, mettendo seriamente a rischio la futura vendibilità di tutto il resto della sua vasta produzione in stile “tradizionale” cilindrico, tanto che nel mese di marzo 1929 fu imbastita una contro-campagna correttiva per ri-proporre le penne flat-top che giacevano a decine di migliaia presso i rivenditori in tutto il Paese, onde evitare che le rispedissero tutte indietro contemporaneamente come “invenduto”/invendibile...
La mossa di Wahl-Eversharp, entrata in produzione entro una manciata di mesi, non fu però sufficientemente emancipata dall’idea vincente della Sheaffer, come si può apprezzare già a partire dai testi sopracitati ma, ancor più sotto il profilo stilistico dalle immagini che ad essa si ispiravano, pubblicate nel Catalogo Generale n.298 del 1929 in cui era presentato il modello di <Equi-Poised n.1> che richiama la <Balance> davvero molto da vicino… Wahl-Eversharp Catalog 1929 - pag.31 (fonte Pen Collectors of America)
Il tempo era stato così breve che Everharp aveva disegnato e mandato in produzione due taglie, che erano in realtà una sola: una con la clip/fermaglio, l’altra con l’anellino (lo stesso, però, aveva fatto anche Sheaffer al momento del pre-lancio).
Ovviamente, la Sheaffer minacciò in una “lettera di diffida” di difendere per vie legali il brevetto di design, il che bastò a scoraggiare (già con le buone, si direbbe) la Wahl-Eversharp, che comunque intratteneva con essa e con Parker ottimi rapporti derivanti anche da una recente accordo per la messa in comune dei brevetti per gli stilofori.
Per guadagnare un poco di tempo in attesa di mandare in produzione un design pienamente originale (già pronto all’inizio dell’autunno del 1929, come si evince dalla richiesta di brevetto allegata qui sotto), Wahl-Eversharp intervenne allora subito sulle caratteristiche estremità affusolate delle <Equi-Poised n.1> (tapered ends), ottenendo dalla rilavorazione delle sole punte (in origine magistralmente stondate alla minima misura possibile) due nuovi, piccoli ma ben distinguibili “coni terminali”. Fu così varata, in tutta fretta, la versione <Equi-Poised n.2> (di cui trovate una mia recensione qui: viewtopic.php?p=440123#p440123), probabilmente per aver qualcosa di veramente nuovo ma legalmente/commercialmente più “spendibile” per le feste di Natale 1929, come risulta da questa pubblicità, l’unica in assoluto da me rinvenuta sulla stampa. The_Plain_Dealer_1929_12_07_p.14 [<Equi-Poised n.2>]
Successivamente, il “cono”, sia grande che piccolo, completo di vertice oppure tronco, divenne il vero Leitmotiv della versione <Equi-Poised n.3>, quella elegantissima del designer Robert Back, EVERSHARP <Equi-poised n.3>. Patent-US-D081223 by Robert BACK (dal Wiki)
lanciata sul mercato già nella primavera del 1930, in una linea di strumenti finalmente declinata in diverse taglie, che si mostrò più durevole nel tempo (la Equipoised per antonomasia presso i Collezionisti). Questa terza versione (in meno di un anno!) preannunciava (quanto a forme e distribuzione dei volumi) e poi commercialmente veniva ad affiancare dal 1931 (anche se in posizione subalterna) la nuovissima <Doric>, creazione sempre dello stesso geniale designer. Wahl-Eversharp <Equi-Poised n.3> & <Doric>. Collage su una Ad di mia proprietà
L’ultima incarnazione di penne recanti il nome di <Equi-Poised>, la n.4 (o n.5 se si conta un poco diffuso modello, transizionale tra le flat-top e le streamlined, con entrambe le estremità con oblunghe terminazioni coniche, però evidentemente solo “applicate” su una penna di impianto tradizionale cilindrico), fu una linea di stilografiche leggermente semplificate (che furono perciò anche declassate dalla privazione della garanzia a vita “Gold Seal”), comparse nel Catalogo del 1932 (ma già la ridislocazione delle gerarchie era chiara nel Natale del 1931) Times_Herald_1931_12_16_Page_3
sempre comunque a fianco delle "vecchie" <Equi-Poised n.3>, ribattezzate per l'occasione "Gold Seal Pens", tanto per cambiare … La vendita di questa ultima incarnazione del nome proseguì fino a non oltre la metà degli anni Trenta: sulla stampa quotidiana dopo il 1932 non ho più trovato alcuna inserzione, mentre le prime svendite sono già del 1933 e l’ultimissima citazione, isolata, del 1934.
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La penna WAHL-EVERSHARP PERSONAL-POINT EQUI-POISED GOLD SEAL misura unica con CLIP nel colore BLACK AND PEARL seconda versione*, in celluloide tornita dal pieno, parti metalliche a vista laminate oro, con cappuccio a vite, corretto pennino intercambiabile Wahl-Eversharp “Flexible” in oro 14 carati, caricamento a levetta. Produzione U.S.A., anno 1929.
* Poiché in Wahl non dovettero aver fatto proprio una bella figura nello spedire ai rivenditori in tutta la Nazione il nuovo Catalogo 1929 per poi subito cambiare la forma delle “penne novità” in esso contenute, ipotizzo che non avessero avuto il tempo di (né l’interesse a) cambiare anche il “codice del prodotto” ― che sul Catalogo risulta <No.6404TC> ― e potrebbero essersi limitati a spedire, a fronte degli ordini già ricevuti, le penne con le estremità modificate (=scorciate e rastremate a cono). Perciò, si potrebbe ragionevolmente ritenere (fino a prova contraria) che il codice alfanumerico del modello sia rimasto identico tra le versioni di <Equi-Poised n.1> e quelle, “scorciate”, <Equi-Poised n.2>…
Le misure
Penna chiusa: 12,6 cm Cappuccio: 6,0 cm Fusto: 11,6 cm (con pennino sporgente di 2,1 cm)
Con cappuccio calzato: 15,2 cm (con pennino sporgente di 2,1 cm) Ø max cappuccio: 13,7 mm
Ø fusto (alla levetta): 12,3 mm
Ø medio impugnatura: 11,2 mm
Peso (scarica): 16 g
Cappuccio: 6 g
Fusto: 10 gr
Continua…




