https://www.dropbox.com/s/bkazddbxui31t ... 9.xls?dl=0
P.S. Sumit se passi di qui un tuo intervento sarebbe estremamente apprezzato

Grazie dell'esame particolarmente approfondito, ma esposto con semplicità efficace.
Polemarco ha scritto: ↑mercoledì 28 marzo 2018, 12:32Grazie dell'esame particolarmente approfondito, ma esposto con semplicità efficace.
Può esprimere un giudizio sul quoziente di capitalizzazione (proprio/altrui) e sulla velocità del ricambio del magazzino ?
Aggiungo, nei debiti verso l'erario comprende anche quelli nei confronti degli istituti previdenziali ?
Normalmente, le ditte con problemi di liquidità preferiscono pagare banche e fornitori: far ancora crescere i debiti già alti con l'erario non è un buon segno.
Un ultima domanda la ditta ha tentato un concordato preventivo, è stata dichiarata fallita o è soltanto in liquidazione ?
Grazie ancora: allora il ritardo valeva la risposta; ora attenderò con paziente curiosità.
Polemarco
Peccato, nessun concorrente ha preso il marchio, neanche all'asta del fallimento ?
Se così fosse perchè non sfrutterebbero il marchio Delta ?
Perché Delta è fallita: morta, non la possono riesumare e quindi hanno cambiato nome.
No, il marchio è un valore come un altro. Alle aste fallimentari viene messo in vendita con gli altri beni. In questo modo il nuovo proprietario può sfruttarlo o per continuare la tradizione di qualità rafforzando il brand, oppure dissipando il buon nome del marchio apponendolo su prodotti di bassa qualità, spesso di importazione orientale.
Più probabile che non abbiamo il denaro per ricomprare il marchio, oppure che non sia stato ancora liquidato in asta.