Ritorno alla stilografica!

[Luca1417]

Buongiorno a tutti!
Ringrazio gli amministratori per avermi acconsentito l'accesso attivo al forum (perdonatemi la perifrasi in luogo di "attivato l'account").
Non indugio mai troppo sui forum, ma questo mi ha permesso di recuperare molte informazioni, trovandolo utile.
Smisi di utilizzare la penna stilografica trent'anni or sono in occasione della stesura della mia prima tesi di laurea (redatta in bozze interamente con una Pelikan con inchiostro blu che era a corredo della confezione che mi regalarono). La usai, invero, forse ancora per un po', poi si crepò il fusto (non so se si chiami così), macchiandomi la giacca e l'esperienza si interruppe. Non so dove sia finita quella penna, non la buttai di certo, forse smarrita in uno degli innumerevoli traslochi. Ricordo ancora che, poco più che ragazzo, indugiavo davanti alla vetrina di un negozio ubicato nel centro storico della mia città a contemplare le stilografiche: Aurora, Omas soprattutto e Montblanc: quella passione nata davanti a quella vetrina non si spense mai del tutto. Il classico colore della Pelikan che mi avevano regalato non mi aveva sedotto anche perché mi piacevano soprattutto le penne di grandi dimensioni, ma non me le potevo permettere e a caval donato, come si dice...
Dalla stilografica passai direttamente all'uso del pc, affiancato per la scrittura manoscritta dall'uso praticamente esclusivo dei pennarelli Pilot (0,7 e 0,5) che continua tutt'oggi. Ma la stilografica, appunto, come il fuoco di ogni passione mai estinto del tutto, incombeva. Serviva un ponte, ed ecco comparire le macchine da (per) scrivere. Senza averne piena consapevolezza mi sono trovato in poco più di dieci anni a collezionarle, mio malgrado... Dall'inchiosto impresso con il martelletto sul foglio alla stilografica il passaggio per me è stato quasi naturale. Ho cercato la Montblanc 149, le Omas (serie Paragon) e le Aurora. Non dico ciò che desideravo maggiormente, ma il destino ha voluto che mi imbattessi su una Aurora 88 nuova serie con pennino M, in scatola originale e mai usata, completa di istruzioni et similia, in edizione limitata per i trent'anni dell'ente di ricerca Cselt. (il cui tratto, comparato con vecchie note di possesso apposte con la Pelikan con pennino M sul frontespizio dei libri acquistati nei primissimi anni Novanta, risulta per me piacevolmente più sottile).
Ce l'ho qui davanti a me, finiture nero lucido e oro, bellissima, con vicino la boccetta di inchiostro blu come un tempo, ma questa volta inchiostro Aurora, nella confezione vintage (forse per i cent'anni della casa?): una piccola felicità che immagino che voi, lettori, possiate ben comprendere e condividere.
Luca

P. S. Mi servirà, lo so già, una seconda stilografica da utilizzare solo con l'inchiostro rosso, che, a bene guardare, è quello che uso di più...

[SergioB]

Bella ed interessante presentazione. Benvenuto!
Ciao
Sergio

[Koten90]

Ben venuto sul forum e ben tornato alla scrittura piacevole.
Un signor acquisto che, da quello che ho avuto modo di leggere negli ultimi anni, non ha nulla da invidiare a una Montblanc 149 a parte le dimensioni del pennino.

Parto subito dalla tua ultima affermazione: una stilografica per scrivere in rosso. In memoria della tua vecchia Pelikan, ma com le dimensioni che preferiamo (anche io sono per le penne grandi) ti direi di valutare una M600 (di dimensioni medie) o la M800 (full-size). Entrambe sono disponibili in svariati colori diversi dal verde classico di Pelikan (in rosso, per esempio, potrebbe accoppiarsi bene all’inchiostro che ci caricherai).

Per mia passione personale, non posso non consigliarti una Pilot Custom che è garanzia di qualità elevatissima (almeno pari a quella dei marchi che hai citato, secondo me superiore per piacere di scrittura). Le Pilot Custom della serie 74-742-743 hanno un design simile alla tua Aurora (forma a sigaro con finiture dorate) e dimensioni crescenti; quanto alle Heritage 91-912, invece, hanno estremità tronche (flat-top) e finiture rodiate, ma è solo questione di estetica, non di qualità. La Custom 823 è identica alla 743, ma con caricamento Vacuum Filler (o siringa rovesciata) e può contenere una quantità gigantesca di inchiostro (circa 4ml, l’equivalente di 8 cartucce Pelikan corte). Fin qui tutte le penne nominate costano meno di una M600 nuova.
Si arriva infine alle Urushi, con corpo in ebanite (invece del PMMA/resina pregiata) laccato alla maniera tradizionale giapponese (Urushi appunto), con la 845 delle stesse dimensioni di 743 e 823 e, capolavoro supremo, la Custom Urushi. Quest’ultima ha dimensioni leggermente superiori a quelle di una MB149, sia di corpo, sia di pennino e il pennino a 18k è di una morbidezza sorprendente.

In questo periodo, inoltre, si sta parlando molto della Capless, l’eccellenza per chi vuole una penna per appunti sempre pronta e veloce. Da tenere in considerazione la variante Decimo (più sottile e leggera) perché, essendo in ottone, supera i 32g).

Passata un po’ in ombra ultimamente, ma probabilmente la migliore per chi scrive tanto, è la Justus 95. Estetica particolare con il corpo non liscio e sistema di regolazione della morbidezza del pennino (e del flusso di inchiostro) che le garantisce un bilanciamento insolito con baricentro spostato di un paio di millimetri verso il pennino. Questo, a mio avviso, è il segreto che la rende così comoda.

Beh, buona scelta. Mi sa che ti ho bombardato anche troppo di informazioni

[Esme]

Ciao e benvenuto.

Mi servirà, lo so già, una seconda stilografica

Una sola? Illuso!
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare.

[Ottorino]

Perdonatemi la perifrasi ??? Ma meno male che usi l'italiano !!

Buona permanenza

[piccardi]

Ciao Luca,

anzitutto bevenuto, fa piacere sentire un ritorno di passione così ooinvolgente. E quanto ai ringraziamenti, di nulla, visto che un forum che non accetta nuovi iscritti non avrebbe molto senso...

Simone

[sansenri]

Belle macchine, e bella penna! riparti con il piede giusto (saltando tutte le "pennette" che troppo spesso portano, sì esperienza, ma anche parecchie delusioni). La 88 big, con i suoi pennini, notoriamente ha flusso e tratti più moderati delle Pelikan (che io amo ugualmente).

[Luca1417]

Grazie a tutti del riscontro!
Sì, l'italiano cerco di usarlo anche perché lo insegno, ed ecco la ragione del rosso, ma qui mi asterrò...
La passione per la stilografica per come la vivo io, se per un verso potrebbe essere ascritta a una forma di feticismo per la scrittura (come d'altra parte quella per le macchine da/per scrivere, a cui, a dispetto delle apparenze, è intimamente legata), nel mio caso è alimentata dalla relazione che si instaura tra mano, pennino, inchiostro e carta, che è relazione fortemente plastica e in totale controtendenza rispetto alla virtualizzazione e alla dematerializzazione dilagante. insomma, per me è una forma di resistenza...
Di nuovo grazie dell'accoglienza e buon proseguimento di giornata,
Luca

P.S . @Koten90: certo che l'atteggiamento di sufficienza nel leggere i marchi non europei che mi hai segnalato si è annichilito vedendo le immagini (e leggendo i materiali e le tecniche con cui è realizzata) della Pilot Custom 845 Rosso Urushi...

[Pilot74]

Benvenuto e complimenti per la bellissima ripartenza. La 88big con cappuccio in plastica è la mia preferita.

... poi si crepò il fusto (non so se si chiami così)

Dipende da cosa si è crepato: se è il fusto allora sì, si chiama così; se si è crepata qualche altra parte allora no, non si chiama così

[Koten90]

P.S . @Koten90: certo che l'atteggiamento di sufficienza nel leggere i marchi non europei che mi hai segnalato si è annichilito vedendo le immagini (e leggendo i materiali e le tecniche con cui è realizzata) della Pilot Custom 845 Rosso Urushi...

Tombola! Non avevo dubbi.
Per quanto riguarda quel pennino, non ti so dire nulla, io sono saltato dalla Justus direttamente alla Custom Urushi grande. Dovrebbe risultare comunque abbastanza morbido, se non Soft a tutti gli effetti. Qui sul forum troverai sicuramente tutte le informazioni utili.
La lacca urushi è un punto di pregio non indifferente che merita qualche attenzione in più (è probabilmente più fragile e suscettibile agli urti della plastica) e magari un portapenne. La mia Urushi, dopo aver lavorato, torna sempre velocemente a nanna nel suo kimono di seta giapponese Taccia.

Visto che cerchi per lavoro, ti consiglierei di valutare inchiostri indelebili. Tra i Noodler’s puoi trovare senz’altro quel che cerchi: la gamma di tonalità è vastissima, i flussi sono generalmente abbondanti (bene sia su Aurora, sia su Pilot; un po’ meno su Pelikan e MB) e parecchi sono assolutamente resistenti ad acqua, candeggina, raggi UV e chi più ne ha più ne metta (li identificano come “bulletproof”). Puoi tenere in considerazione anche i “partially bulletproof” che, in caso di incidente lasciano sciogliere solo parte dei pigmenti (fondamentalmente hanno un pigmento base che si lega alla carta e uno che rende il colore bello carico ma non resiste granché).
A QUESTO LINK puoi trovare un le indicazioni che servono.

Se ti piace rosso brillante darei un occhio al Fox Red, altrimenti al Black Swan in English Roses

[maylota]

Benvenuto!
L'augurio che ti faccio è di riuscire a levigare e consumare il pennino della tua bella Aurora scrivendo milioni di parole e consumando litri di inchiostro. Come si faceva ai tempi delle macchine da scrivere, quando ognuno possedeva una penna (nel senso letterale del numerale) che con l'uso si adattava completamente al proprio modo di scrivere.

Se invece sei come tutti noi, oltre alla seconda penna ed alla terza e alla decima, suggerisco anche un portamine abbinato. E magari uno per le mine blu e uno per le rosse.

[sansenri]

Benvenuto! Come avrai modo di scoprire seguendo questo forum, una estesa maggioranza di appassionati tende ad abbinare colore dell’inchiostro e colore della penna! (tranne pochi tradizionalisti, come il sottoscritto, indissolubilmente legato all’uso dell’inchiostro blu, seppur in tutte le sfumature possibili…).
A volte però si arriva all’opposto, comprare la penna del colore dell’inchiostro da usare…
Dal punto di vista pratico ci potrebbe anche stare (riconoscimento immediato).
Anche tra le rosse hai comunque ampia scelta!

[Luca1417]

Ecco, dal ritorno alla stilografica dovrei correggere il sostantivo del titolo di questa mia prima presentazione e declinarlo al plurale...
Non ho in animo di diventare un collezionista, ma alla prima Aurora presentata lo scorso mese di novembre ho aggiunto altre Aurora, più datate, ma sempre tutte mai inchiostrate, a parte una. Rispettivamente due 98 con punta media e fine e due 88 K con punta fine e extra fine. Quest'ultima, invero, è l'unica che pur non presentando alcun segno visibile e sempre con la sua custodia istruzioni e certificato, è stata lasciata caricata e ora l'ho portata al tecnico per pulirla perché il meccanismo dello stantuffo anche dopo una notte trascorsa a bagno rimaneva congelato.
Le 'presenterò' tuttavia non qui, ché sospetto di essere già fuori tema...
Mi si permetta, però, di accennare ad altre due penne di cui sono entrato in possesso perché a loro modo rientrano con questa presentazione. Avevo già accennato che da giovane rimanevo spesso incantato e ammirato di fronte alla vetrina di quel vecchio negozio di penne, perlopiù stilografiche. In particolare, non mi ero sbilanciato inizialmente quando il mese scorso mi 'presentai', ma mi ero innamorato delle Omas sfaccettate. Ne ricordo una molto grande in vetrina e a fianco un'altra appena più piccola. E per anni ho associato alla stilografica il nome Omas. Conosco le vicende di questa azienda che ora non esiste più e ho letto i pareri discordanti in proposito presenti sul forum. Se doveva esserci un ritorno alla stilografica non avrei potuto non tenere conto delle emozioni che quelle sfaccettature mi suscitavano. Insomma, le ho cercate, sia la grande, sia quella più piccola: nuove, complete di tutto, e con la grande che non pare soffrire dell'alterazione a cui è soggetta la resina di cotone: se in quarant'anni non si è ristretta spero non lo faccia proprio ora... La Milord, invece, è in celluloide e non ho letto che ci sono particolari problemi. Il pennino della 557- F è un EF da 14 k (che ho letto essere più elastico del successivo da 18), mentre nella Milord so che è l'extra lucens (così è marchiato), e quindi flessibile, ma non ne conosco la gradazione. Non le ho ancora inchiostrate, ma ho acquistato il Pilot iroschizuku asa-gao e appena riesco a vincere la resistenza e il timore le proverò...

[Betz]

Per recente esperienza personale, se ti incantavi di fronte a una Montblanc in vetrina, presto o tardi finirai per prenderla, è una questione di tempo

[ASTROLUX]

Non ho in animo di diventare un collezionista...

Sarà una pia illusione.

Davvero bella la Omas con quella scatola.