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L'infinita diatriba di oro vs acciaio
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L'infinita diatriba di oro vs acciaio
Ho trovato questo video di uno youtuber canadese. Ha deciso di provare a capire con un test alla cieca se avrebbe avuto maggiore successo un pennino in oro o uno in acciaio.
Non c'è scienza vera e propria. Il test conta un campione troppo basso e un unico tipo di pennino: Jowo #6 per entrambe le categorie montato su delle Estie.
L'ho, tuttavia, trovato simpatico, quindi ve lo propongo
Non c'è scienza vera e propria. Il test conta un campione troppo basso e un unico tipo di pennino: Jowo #6 per entrambe le categorie montato su delle Estie.
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L'infinita diatriba di oro vs acciaio
T'oh che coincidenza , ho appena creato questo tipo di discussione
Il video l'ho visto parecchio tempo fa, diciamo che la differenza tra l'oro e l'acciaio si percepisce man mano che accumuli esperienza con le penne, ma per uno alle prime armi trovarsi davanti un pennino fatto bene diventa ardua capire di che materiale è.
Quando si tratta di giudicare temi del genere, è difficile separare il personale dall'oggettivo.
Molti di quelli che dicono " sono uguali perché è l'iridio che tocca la carta " fanno anche parte di quelli che non hanno provato le incredibili varietà di pennini che esistono , stesso discorso dalla parte opposta dove " un pennino in oro è meglio dell'acciaio " viene da persone che provano due penne in croce con pennino in acciaio e poi comprano solo penne con pennini in oro.
Molti nibmaster che ho letto preferiscono avere pennini in acciaio per le sue proprietà , anche perché se vogliono avere un flex vanno di vintage.
Diciamo che alla fine " MIGLIORE " deve andare sul soggettivo , " PERFORMANTE " va invece sull'oggettivo.
Un pennino fatto bene non ha differenza nel materiale usato, solo nelle qualità che offre ( morbidezza, resistenza agli inchiostri, rigidità )
Io rimango comunque appassionato del mezzo. Adoro i pennini rigidi in oro
, o pennini soft in acciaio (?).

Il video l'ho visto parecchio tempo fa, diciamo che la differenza tra l'oro e l'acciaio si percepisce man mano che accumuli esperienza con le penne, ma per uno alle prime armi trovarsi davanti un pennino fatto bene diventa ardua capire di che materiale è.
Quando si tratta di giudicare temi del genere, è difficile separare il personale dall'oggettivo.
Molti di quelli che dicono " sono uguali perché è l'iridio che tocca la carta " fanno anche parte di quelli che non hanno provato le incredibili varietà di pennini che esistono , stesso discorso dalla parte opposta dove " un pennino in oro è meglio dell'acciaio " viene da persone che provano due penne in croce con pennino in acciaio e poi comprano solo penne con pennini in oro.
Molti nibmaster che ho letto preferiscono avere pennini in acciaio per le sue proprietà , anche perché se vogliono avere un flex vanno di vintage.
Diciamo che alla fine " MIGLIORE " deve andare sul soggettivo , " PERFORMANTE " va invece sull'oggettivo.
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L'infinita diatriba di oro vs acciaio
Io ho trovato interessante che 2/3 delle persone abbiano preferito l'acciaio, nel provarlo alla cieca. Ma, come dice il tizio nel video, non vuol dire molto, magari dipendeva da una finitura dell'iridio fatta meglio per pura coincidenza o dall'aver impugnato la penna alla cieca e non essere riusciti a usarla in modo ottimale.
Mi chiedo soltanto se l'aumento delle preferenze per l'oro dopo aver tolto la benda non sia solo autosuggestione
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L'infinita diatriba di oro vs acciaio
Potrebbe essere. Dato il livello cui sono arrivati alcuni pennini in acciaio la differenza di materiale per pennini rigidi non è stratosferica. C'è da dire però che molto dipende anche nella finitura della punta: soprattutto i due grandi produttori europei di pennini per terzi (Jowo e Bock) non dedicano una finitura particolare alle punte, perché "non vale la pena" mettere un addetto alla rifinutura pennini su pezzi che saranno venduti a 20 euro se va bene e in grandi quantità (quanti Jowo in acciaio vediamo in giro, tra quelli messi direttamente da piccoli produttori e artigiani e quelli comprati da aziende che poi li lavorano ulteriormente e li marchiano?). Diverso è il discorso per quelli in oro, tutti coloro che li producono mettono più passagi di controllo qualità e soprattutto una rifinitura e controllo delle punte.
Molto istruttivo a questo proposito un video documentario sulla produzione dei pennini Lamy (lo si trova qui sul Forum): lì viene chiaramente detto che i pennini in acciaio vengono rpodotti in modo totalmente automatico dalle macchine, mentre quelli in oro hanno un passaggio in più da operai specializzati (dei nibmaster potremmo definirli) che controllano le punte e fanno rifinuture dove necessario.
Questo in parte spiega perché "il pennino in oro è meglio".
C'è da dire che questa mentalità, molto presente in Europa, non sembra essere condivisa in Giappone, dove anche i pennini in acciaio hanno una cura veramente molto alta, forse appena inferiore alle controparti in oro. Penso in particolare ai pennini in acciaio Sailor di fascia media, quelli della Shikiori per intenderci, e ai Pilot Super Quality, sono pennini veramente ottimi che hanno poco da invidiare a pennini in oro.
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Questa è una cosa che ho notato anche io. i giapponesi sembrano avere una specie di cultura del pennino per stilografica che qui non c'è. E' visto solo come uno strumento utilitario e non necessariamente da godere: se funziona, è buono quanto basta (sempre riferendosi a quelli in acciaio e a basso costo).Enbi ha scritto: ↑sabato 30 agosto 2025, 13:56 C'è da dire che questa mentalità, molto presente in Europa, non sembra essere condivisa in Giappone, dove anche i pennini in acciaio hanno una cura veramente molto alta, forse appena inferiore alle controparti in oro. Penso in particolare ai pennini in acciaio Sailor di fascia media, quelli della Shikiori per intenderci, e ai Pilot Super Quality, sono pennini veramente ottimi che hanno poco da invidiare a pennini in oro.
Di contro, tuttavia, a parte per fasce alte e finiture particolari, ho l'impressione che la scuola europea dia maggiore riguardo ai materiali del corpo penna. E', appunto, una mia impressione.
Le penne europee a me forniscono l'impressione di una maggiore "consistenza" e solidità. Poi, magari - in particolare le scolastiche - sono comunque plasticacce ma c'è un certo gusto per dare almeno la sensazione di qualcosa di più solido di quanto, poi, sia in realtà (o magari lo è veramente, non lo so).
O, forse, è più questione di design che di materiali. Pilot, sopra a tutti, ha il parco penne più noioso che si potesse ideare. Poi guardi produttori europei e c'è più fantasiosità almeno nella livrea dello strumento che regge il pennino.
E ora che lo scrivo penso ai produttori cinesi che sono i più "fuori di testa" di tutti (Montegrappa a parte ma Montegrappa fa categoria a sé con le sue edizioni super limitate e pazze). Con "fuori di testa" intendo che sembra che mettano duemila persone raccattate per strada a inventare penne e decidano di produrle tutte, a prescindere se siano poi belle o meno. I cinesi sono lanciatissimi sulle penne fantasiose
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Ed è per questo che voglio loro beneSimy ha scritto: ↑sabato 30 agosto 2025, 18:21
E ora che lo scrivo penso ai produttori cinesi che sono i più "fuori di testa" di tutti (Montegrappa a parte ma Montegrappa fa categoria a sé con le sue edizioni super limitate e pazze). Con "fuori di testa" intendo che sembra che mettano duemila persone raccattate per strada a inventare penne e decidano di produrle tutte, a prescindere se siano poi belle o meno. I cinesi sono lanciatissimi sulle penne fantasiose

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ho accennato a questo aspetto in passato, prendendo spunto da una esperienza con una azienda produttrice (di altro).Enbi ha scritto: ↑sabato 30 agosto 2025, 13:56Potrebbe essere. Dato il livello cui sono arrivati alcuni pennini in acciaio la differenza di materiale per pennini rigidi non è stratosferica. C'è da dire però che molto dipende anche nella finitura della punta: soprattutto i due grandi produttori europei di pennini per terzi (Jowo e Bock) non dedicano una finitura particolare alle punte, perché "non vale la pena" mettere un addetto alla rifinutura pennini su pezzi che saranno venduti a 20 euro se va bene e in grandi quantità (quanti Jowo in acciaio vediamo in giro, tra quelli messi direttamente da piccoli produttori e artigiani e quelli comprati da aziende che poi li lavorano ulteriormente e li marchiano?). Diverso è il discorso per quelli in oro, tutti coloro che li producono mettono più passagi di controllo qualità e soprattutto una rifinitura e controllo delle punte.
Molto istruttivo a questo proposito un video documentario sulla produzione dei pennini Lamy (lo si trova qui sul Forum): lì viene chiaramente detto che i pennini in acciaio vengono rpodotti in modo totalmente automatico dalle macchine, mentre quelli in oro hanno un passaggio in più da operai specializzati (dei nibmaster potremmo definirli) che controllano le punte e fanno rifinuture dove necessario.
Questo in parte spiega perché "il pennino in oro è meglio".
C'è da dire che questa mentalità, molto presente in Europa, non sembra essere condivisa in Giappone, dove anche i pennini in acciaio hanno una cura veramente molto alta, forse appena inferiore alle controparti in oro. Penso in particolare ai pennini in acciaio Sailor di fascia media, quelli della Shikiori per intenderci, e ai Pilot Super Quality, sono pennini veramente ottimi che hanno poco da invidiare a pennini in oro.
Il controllo qualità è un passaggio costoso nella produzione, molto costoso se lo si vuole eseguire su ogni singolo prodotto, meno costoso se lo si esegue a campione, ancor meno se non lo si esegue affatto (questo terzo approccio in alcune tipologie di mercati non è ammesso per legge).
Cosa si fa quindi per ridurre i costi, si cerca di produrre con meno difetti possibili, ossia si affina la qualità produttiva in modo che il controllo di qualità sia "quasi inutile". Ed è quello che accade per i pennini in acciaio, che hanno grandi tirature.
Su quelli in oro probabilmente le tirature intanto sono più limitate e quindi il controllo di qualità si può fare, poi forse visto il costo dell'oggetto finale si investe di più nel controllo della qualità.
(Per alcune aziende però forse l'accordo col produttore prevede comunque controlli ridotti, anche su pennini in oro, per ridurre i costi, ecco forse spiegati alcuni difetti frequenti sui pennini anche in oro di alcune marche (Visconti?), ovviamente è una mia ipotesi basata su una esperienza lavorativa).
Questo però è solo un aspetto, che non necessariamente spiega tutte le differenze che a volte si rilevano tra pennini acciaio e oro.
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Abulafia ha scritto: ↑sabato 30 agosto 2025, 19:15Ed è per questo che voglio loro beneSimy ha scritto: ↑sabato 30 agosto 2025, 18:21
E ora che lo scrivo penso ai produttori cinesi che sono i più "fuori di testa" di tutti (Montegrappa a parte ma Montegrappa fa categoria a sé con le sue edizioni super limitate e pazze). Con "fuori di testa" intendo che sembra che mettano duemila persone raccattate per strada a inventare penne e decidano di produrle tutte, a prescindere se siano poi belle o meno. I cinesi sono lanciatissimi sulle penne fantasiose![]()

L'infinita diatriba di oro vs acciaio
Per me il ragionamento è molto semplice, su una stilografica di 200 e più € voglio un pennino in materiale nobile. Può essere l'oro, il platino etc...
L'acciaio va bene per le penne scolastiche.
Badate bene che non parlo di prestazioni ma solo del fatto che il materiale del pennino dev'essere commisurato al prezzo della penna.
Se mi vendi una stilografica da 1000€ con un pennino in acciaio wet noodle ti rido in faccia e i mille euro non li vedi manco morto.
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è un possibile approccio, che posso anche condividere in certi casi.Roland ha scritto: ↑sabato 30 agosto 2025, 21:20 Per me il ragionamento è molto semplice, su una stilografica di 200 e più € voglio un pennino in materiale nobile. Può essere l'oro, il platino etc...
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Badate bene che non parlo di prestazioni ma solo del fatto che il materiale del pennino dev'essere commisurato al prezzo della penna.
Se mi vendi una stilografica da 1000€ con un pennino in acciaio wet noodle ti rido in faccia e i mille euro non li vedi manco morto.![]()
Il problema è che malgrado i tuoi desideri il mercato va avanti per la sua strada, la stilografica da 200 euro col pennino in oro non c'è più (salvo forse qualche giapponesina entry), e una normale penna in resina con pennino in acciaio inizia a costare quella cifra lì...
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Io invece, la penso in maniera "utilitaristica": se un pennino funziona bene mi interessa molto poco di che materiale è fatto. Del resto ci sono esempi di pennini in oro più economici (come corpo penna + pennino) dei loro corrispondenti in acciaio oltre all'opposto che è più "ovvio" e più noto.Roland ha scritto: ↑sabato 30 agosto 2025, 21:20 Per me il ragionamento è molto semplice, su una stilografica di 200 e più € voglio un pennino in materiale nobile. Può essere l'oro, il platino etc...
L'acciaio va bene per le penne scolastiche.
Badate bene che non parlo di prestazioni ma solo del fatto che il materiale del pennino dev'essere commisurato al prezzo della penna.
Se mi vendi una stilografica da 1000€ con un pennino in acciaio wet noodle ti rido in faccia e i mille euro non li vedi manco morto.![]()
Il mercato va senz'altro nella direzione che indichi Simone, ma sulla seconda affermazione sono parzialmente d'accordo: ci sono delle penne con pennino in oro intorno ai 100 euro (meno le spese di importazione) su Aliexpress, penso alla Pilot Custom 74 (che mi piace molto) anche con nib non ordinari come SF SFM etc e non le chiamerei proprio entry level.sansenri ha scritto: ↑sabato 30 agosto 2025, 21:51 è un possibile approccio, che posso anche condividere in certi casi.
Il problema è che malgrado i tuoi desideri il mercato va avanti per la sua strada, la stilografica da 200 euro col pennino in oro non c'è più (salvo forse qualche giapponesina entry), e una normale penna in resina con pennino in acciaio inizia a costare quella cifra lì...
Invece trovo parecchie penne in acciaio, come dicevi, che costano quella cifra.
Quindi la situazione mi sembra più "confusa" e un approccio più basato sul "come mi scrive questa penna" piuttosto che "di che materiale è fatto il pennino" mi sembra più vantaggioso. Per inciso la Pilot Custom 74 scrive benissimo

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Se inizia a paragonare (per esempio) una Leonardo a una 3776, diventa un po' come paragonare mele e banane. Leonardo è lampante che punta tutto sulla resina. Entry di Leonardo sono almeno 170€ con splendide resine tornite. E' nella tornitura della resina che si paga il prezzo.
Platinum per la stessa cifra ti propone il pennino in oro ma ti vende la resina stampata, che ha un costo di produzione molto inferiore.
Si tratta di prodotti validissimi entrambi ma per motivi diversi. Poi è la singola persona che decide se ritiene che valga la pena spendere i 200€ per una resina lavorata a mano o per un pennino in oro.
A me personalmente ha un po' stufato la categoria di penne che sono dei glorificati porta pennini per gli Jowo #6. Siamo un po' invasi da produttori che ci mettono zero pensiero nel pennino, producono il corpo penna e ci schiaffano lo Jowo lavandosene le mani del resto. Il problema, tuttavia, è che se da questi si vuole un pennino fatto in casa (oro o meno) il prezzo lievita ben oltre quei 200 euro, perché a quel punto si ha il costo della lavorazione a mano del corpo più quello del pennino.
Io per ora - per quelle cifre - preferisco darli a chi ha progettato un proprio pennino, perché alla fine è quello che davvero anima la penna di un carattere. Jowo è un po' una scelta pigra
Platinum per la stessa cifra ti propone il pennino in oro ma ti vende la resina stampata, che ha un costo di produzione molto inferiore.
Si tratta di prodotti validissimi entrambi ma per motivi diversi. Poi è la singola persona che decide se ritiene che valga la pena spendere i 200€ per una resina lavorata a mano o per un pennino in oro.
A me personalmente ha un po' stufato la categoria di penne che sono dei glorificati porta pennini per gli Jowo #6. Siamo un po' invasi da produttori che ci mettono zero pensiero nel pennino, producono il corpo penna e ci schiaffano lo Jowo lavandosene le mani del resto. Il problema, tuttavia, è che se da questi si vuole un pennino fatto in casa (oro o meno) il prezzo lievita ben oltre quei 200 euro, perché a quel punto si ha il costo della lavorazione a mano del corpo più quello del pennino.
Io per ora - per quelle cifre - preferisco darli a chi ha progettato un proprio pennino, perché alla fine è quello che davvero anima la penna di un carattere. Jowo è un po' una scelta pigra
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i piloti di alianti dicono 'l'aliante può essere di qualsiasi colore, purché sia bianco'
parafrasando quanto sopra 'il pennino deve scrivere, oro o acciaio che sia'
Io preferisco l'oro, punto.
Ho comperato penne con pennino in acciaio, per provarle, e le ho rivendute. Non mi ci trovo proprio.
Pazienza, ad ognuno il suo
parafrasando quanto sopra 'il pennino deve scrivere, oro o acciaio che sia'
Io preferisco l'oro, punto.
Ho comperato penne con pennino in acciaio, per provarle, e le ho rivendute. Non mi ci trovo proprio.
Pazienza, ad ognuno il suo
Se non si va, non si vede
Marco
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Osservazione molto interessante e che condivido. Sono eternamente diviso tra la pigrizia (o la comodità da un altro punto di vista) di Jowo + corpo penna che voglio (meraviglioso e a volte anche economico, dipende) e un tutt'uno decisamente più caro, che però non vuol dire sempre che il pennino sia meraviglioso o nemmeno accettabile dall'uscita dalla scatola (a mia esperienza Visconti, per esempio). @Simy per chi pagheresti quel prezzo in più?Simy ha scritto: ↑domenica 31 agosto 2025, 0:39 A me personalmente ha un po' stufato la categoria di penne che sono dei glorificati porta pennini per gli Jowo #6. Siamo un po' invasi da produttori che ci mettono zero pensiero nel pennino, producono il corpo penna e ci schiaffano lo Jowo lavandosene le mani del resto. Il problema, tuttavia, è che se da questi si vuole un pennino fatto in casa (oro o meno) il prezzo lievita ben oltre quei 200 euro, perché a quel punto si ha il costo della lavorazione a mano del corpo più quello del pennino.
Io per ora - per quelle cifre - preferisco darli a chi ha progettato un proprio pennino, perché alla fine è quello che davvero anima la penna di un carattere. Jowo è un po' una scelta pigra
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Sante parole! Questo è il motivo principale per cui non ho ancora nessuna penna italiana in resina tornita a mano (ho avuto una MZG Mosaico ma l'ho scambiata perché era troppo grande per la mia mano... ancora me la sogno la notte quella resina, però non colleziono bei soprammobili di design ma penne che voglio usare, e se non riesco a usarla adieu!).Simy ha scritto: ↑domenica 31 agosto 2025, 0:39 A me personalmente ha un po' stufato la categoria di penne che sono dei glorificati porta pennini per gli Jowo #6. Siamo un po' invasi da produttori che ci mettono zero pensiero nel pennino, producono il corpo penna e ci schiaffano lo Jowo lavandosene le mani del resto. Il problema, tuttavia, è che se da questi si vuole un pennino fatto in casa (oro o meno) il prezzo lievita ben oltre quei 200 euro, perché a quel punto si ha il costo della lavorazione a mano del corpo più quello del pennino.
Io per ora - per quelle cifre - preferisco darli a chi ha progettato un proprio pennino, perché alla fine è quello che davvero anima la penna di un carattere. Jowo è un po' una scelta pigra
Poi un giorno forse ci sarà una reisina che mi attizzerà così tanto da schiacciare il bottone con la consapevolezza di avere il "solito Jowo", fino ad allora... 日本製の万年筆を買うべきだ!
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