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Il Castello dei Destini Incrociati di Italo Calvino
Il libro è diviso in due parti, Il Castello dei Destini Incrociati e La Taverna dei Destini Incrociati.
Cavalieri e dame resi muti da un sortilegio, sono seduti attorno ad una tavola nella sala di un castello. La cena è terminata e l’unico modo che hanno di comunicare e raccontare le loro storie è attraverso le figure di un mazzo di carte da gioco: i tarocchi.
Le possibili combinazioni che offre il mazzo sono quasi infinite, leggere le carte in modo allegorico o talvolta in modo letterale, oppure senza un predeterminato ordine di lettura. A volte il senso delle carte è lasciato all’immaginazione del lettore.
La seconda parte del libro - in realtà la prima ad essere stata scritta dall’autore -, è forse la più surreale, la più sognata, talvolta difficile da comprendere ad una prima lettura e, nota del tutto personale, talune storie qui raccontate mi fanno tornare alla mente alcune tavole delle "Le Elvetiche" disegnate da Pratt (qualche punto in comune tra i scrittori due c’è…).
Un bel libro da leggere e poi da rileggere (o risentire...)
