L'infinita diatriba di oro vs acciaio
Inviato: martedì 2 settembre 2025, 22:45
ehm, ho rimosso il logo per motivi commerciali:
Simy ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 14:47Non mi è ben chiaro perché, a un certo punto, si sia cominciato a parlare di pennini flessibilisansenri ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 10:11
e perché li corrode? sicuro siano in acciaio inossidabile?
a me risulta che nei pennini da intinzione vi sia una alta percentuale di ferro tal quale, ed è per questo che si corrodono
https://www.fountainpen.it/index.php?ti ... ew_desktop
In sostanza non sono in alcun modo confrontabili con un Bock o un Jowo o uno Schmidt in acciaio.
Che esistano alcuni pennini in acciaio flessibili per penne stilografiche mi è noto, ma quanti ne avete provati?
Io ne ho uno su una Osmia (e quale sia la lega usata esattamente non lo so, per cui ci sarebbe di nuovo da discutere sull'influenza del materiale, anche se non è d'oro) ma sono rari.![]()
perché una delle differenze più evidenti in assoluto tra pennini in oro e in acciaio è che di pennini in oro flessibili ce ne sono parecchi mentre in acciaio flessibili ce ne sono molto pochi. Va da sé che se provi un pennino flessibile (in oro) vs un pennino rigido (in acciaio) la differenza la senti anche ad occhi chiusi.
Concordo.Enbi ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 10:41
qualora ci fosse un pennino in acciaio "fatto a regola d'arte" come dici tu che rientri nei miei gusti e io ritenessi che il lavoro fatto dall'artigiano sul pennino valga la spesa, lo prenderei. Sono perfettamente cosciente che nessun nibmaster può trasformare l'acciaio in oro, però si può lavorare la punta in modo ineccepibile e questo si paga soprattutto quando chi lo fa si è fatto un nome e può dettare lui le condizioni.
Andando oltre l'impossibilità fisico-chimica di questa evenienza, un grind fatto davvero bene, anche su un pennino d'acciaio, può valere la spesa, a mio avviso
Ecco, sì: il punto della questione non è flessibile o non flessibile. E' se una persona possa essere in grado di distinguere alle cieca un pennino in oro da uno in acciaio.sansenri ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 12:26
concorderei se quelle fossero le condizioni, ma perdonami, non è di questo che si discute! (e se si discute di questo il confronto è falsato in partenza, e come dice Simone è comunque una ipotesi praticamente impossibile).
Il confronto tra pennini in oro e acciaio non può essere fatto tenendo ferme le prestazioni come identiche!
Se le hai già fissate come identiche a priori, come fai a rilevare una differenza?
In quel caso è ovvio che chi non vuol pagare sceglie l'acciaio e sostiene che è equivalente all'oro, e chi cerca unicamente il prestigio sceglie l'oro e chissenefrega del costo.
Il confronto deve stabilire se le prestazioni sono diverse! se ci sono differenze, e se chi usa il pennino le riesce a cogliere! (alcuni quando le differenze sono piccole non ci riescono, amen)
La prova del test bendati non può essere fatta partendo da due pennini oro e acciaio che sai già all'origine sono rigidi esattamente uguali.
(ma mettiamo che ne prendi due rigidi "quasi" uguali, prendi due Jowo moderni e il test diventa difficile - anche se secondo me una piccola differenza c'è ancora).
Prendi il pennino in oro di una Waterman 52 di quelle "buone" e il Jowo moderno in acciaio. Scommetto che ad occhi chiusi anche tu ti accorgi della differenza.
ok, però ripeto, se il pennino in oro e in acciaio che confronti sono entrambi rigidi (seppure non potranno mai essere rigidi allo stesso identico modo - come ha spiegato Simone) distinguerli ad occhi chiusi diventa più difficile. Se invece uno è flessibile e l'altro rigido, la differenza la sente anche un bambino. La differenza in flessibilità è in larga parte dovuta ai materiali diversi.
Non avendo mai provato la Waterman io non sarei in grado di dire se potrei capire la differenza.
Se fossi bendata e i pennini fossero montati su un corpo uguale, io non credo che distinguerei l'oro dall'acciaio.
Ti assicuro che saresti in grado, al prossimo pen show di Milano ricordamelo che ti porto la mia 52 da provare.
Potrei, però, distinguere un pennino grattoso o molto liscio, molto rigido o molto morbido. Nessuna di queste cose mi direbbe "e' oro". Ci sono pennini in oro più morbidi e più rigidi. Pennini in acciaio più morbidi o più rigidi. Senza andare sul flex. Non è di flex che si parla, altrimenti il blind test sarebbe finito in partenza.
Grattoso o molto liscio dipende da come la punta è stata levigata, e quindi non è una discriminante tra oro e acciaio, pensa al feedback delle Aurora (pennini in oro, non certo grattosi, ma nemmeno troppo levigati), in confronto ai pennini in acciaio della Faber Castell, super lisci. Il comportamento della punta non ha niente a che fare con il materiale del pennino, dipende da come è stato levigato in uscita di produzione (ed ogni produttore lo fa in modo leggermente diverso)
Penso al pennino della 3776. Per me, per quello che io percepisco quando lo uso, mi viene da dire che "canta". Ha una impalpabile vibrazione che si accorda molto con me, con i miei gusti. Forse è perché in quella lega c'è dell'oro, forse non c'entra niente l'oro. Ho altri pennini in oro che non mi danno niente del genere. Ho in uso quotidiano delle Preppy e in una scatola una Sailor 21k perché - per quanto il pennino Sailor sia favoloso - per me lo è di più il pennino della Preppy. Ho una plebea Kaweco Sport che uso più volentieri di una splendida Capless, perché mi ci trovo meglio e non è che il pennino della Capless sia uno schifo, anzi.
Le preferenze personali complicano il confronto, ma in vari casi alcune delle sensazioni che provi possono derivare dal materiale usato.
Quindi, io non sono affatto convinta che sia davvero percepibile a occhi chiusi la differenza tra l'oro e l'acciaio quando un pennino è ben fatto.
Esistono milioni di pennini diversi, molti sono ben fatti, ne proverai alcuni che ti danno la stessa sensazione sia che siano in oro o in acciaio, ma altri che ti daranno una sensazione diversa tra oro e acciaio. Quello che è sbagliato è pensare che tutti indistintamente ti daranno la stessa sensazione, oppure che se ti daranno una sensazione diversa non sia dovuta al materiale. Certo, ci può essere la differenza dovuta a come è levigata la punta, ma anche la differenza dovuta al comportamento diverso del materiale (perché ci ostiniamo a volerlo escludere?)
Quando si parla di oro entrano in gioco tantissimi condizionamenti culturali, improvvisamente si ha un'immediata percezione di prestigio e qualità, di cosa che "vale" di più, e questo entra in gioco nei fattori che ci portano a preferire un pennino rispetto a un altro.
Questo è vero, ma è un argomento che si aggiunge a quanto sopra, non lo sostituisce. Complica il giudizio? Sì, ovviamente. Dice giustamente maylota, siamo dotati di 5 sensi, e quando giudichiamo un pennino li usiamo tutti. Inoltre il nostro cervello fa le sue considerazioni, sta però a noi cercare di rimanere imparziali e lasciare il giudizio a quello che ci dice la nostra mano abituata a reggere penne e pennini.
Consideriamo anche il buyer's bias, quello che ci porta ad autoconvincerci che il prodotto costoso vale di più dell'analogo economico, perché sentiamo il bisogno di giustificare a noi stessi l'acquisto (e non parlo di situazioni di palese difetto nel nuovo acquisto. Sto parlando di penne che funzionano bene "out of the box").
Vogliamo che la penna da 500 euro con il pennino in oro sia la migliore. Lo vogliamo perché altrimenti ci è più difficile "perdonarci" lo sperpero per un manico di plastica.
Fa parte del discorso sopra, tuttavia è l'esperienza che subentra a cercare di dare un giudizio il più possibilmente imparziale.
Quando la tua mano si abitua a percepire la differenza (ovviamente quando c'è ed è palese) non ti chiedi più se te lo stai inventando per lenire i sensi di colpa. E poi, mica tutte le penne che provi le devi comprare! Come la mettiamo allora in quel caso?
C'è veramente tanto che inquina la percezione.
Troverei interessante fare un test del genere non letteralmente cieco ma con persone che non sanno nulla di stilografiche, che non hanno conoscenze per sapere se stanno maneggiando l'oro o l'acciaio o Montblanc o TWSBI e vedere cosa preferiscono come esperienza di scrittura (non estetica, solo di scrittura) tra pennini in oro e pennini in acciaio. Se io dovessi scommettere, scommetterei sul 50/50
Sarebbe un test male impostato, se fatto come dici. Quello che gli eventuali reclutati "preferiscono" non ha nulla a che fare con rilevare se c'è una differenza o no.
Non stiamo parlando di preferenze, ma di differenze percepite.
Tornando a parlare di flex, in quanto differenza più rilevabile tra acciaio e oro, è proprio una caratteristica che i principianti (che non sanno nulla di stilografiche) odiano, non sapendo come sfruttare la flessibilità, la rilevano come un fastidio, il pennino che si impunta, il tratto incostante!.
Lo diceva Risotto in un topic di non molto tempo fa, uno dei motivi per cui i pennini in oro sono diventati sempre più simili a quelli in acciaio, ossia rigidi (al punto che in certi casi se li metti a confronto in un test in cieco, per l'appunto non li sai più distinguere) è che molta gente non più avvezza ad usare la stilografica, tentando di usarla come una biro (premendo come dei dannati) danneggiava le punte! I produttori ricevevano reclami per i pennini disallineati e percepiti come mal funzionanti, e dovevano gestire le lamentele, con riparazioni, sostituzioni, resi, etc.
Soluzione? (come ha fatto Aurora, pare, discontinuando il rebbi lunghi) pennini in oro più rigidi, e siete serviti!
Tuttavia non è il punto del test del video. Chiaramente il test del video cerca di indagare se siano distinguibili i diversi materiali chee compongono pennini dalle caratteristiche analoghe. Per il concetto per cui non puoi confrontare pere e banane.sansenri ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 22:53ok, però ripeto, se il pennino in oro e in acciaio che confronti sono entrambi rigidi (seppure non potranno mai essere rigidi allo stesso identico modo - come ha spiegato Simone) distinguerli ad occhi chiusi diventa più difficile. Se invece uno è flessibile e l'altro rigido, la differenza la sente anche un bambino. La differenza in flessibilità è in larga parte dovuta ai materiali diversi.
Sì, appunto. Non sarei in grado di distinguere l'oro dall'acciaio. Solo la rifinitura della punta.sansenri ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 22:53Grattoso o molto liscio dipende da come la punta è stata levigata, e quindi non è una discriminante tra oro e acciaio, pensa al feedback delle Aurora (pennini in oro, non certo grattosi, ma nemmeno troppo levigati), in confronto ai pennini in acciaio della Faber Castell, super lisci. Il comportamento della punta non ha niente a che fare con il materiale del pennino, dipende da come è stato levigato in uscita di produzione (ed ogni produttore lo fa in modo leggermente diverso)Simy ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 14:47 Non avendo mai provato la Waterman io non sarei in grado di dire se potrei capire la differenza.
Se fossi bendata e i pennini fossero montati su un corpo uguale, io non credo che distinguerei l'oro dall'acciaio.
Ti assicuro che saresti in grado, al prossimo pen show di Milano ricordamelo che ti porto la mia 52 da provare.
Potrei, però, distinguere un pennino grattoso o molto liscio, molto rigido o molto morbido. Nessuna di queste cose mi direbbe "e' oro". Ci sono pennini in oro più morbidi e più rigidi. Pennini in acciaio più morbidi o più rigidi. Senza andare sul flex. Non è di flex che si parla, altrimenti il blind test sarebbe finito in partenza.
Alcune sicuramente. Altre non c'entrano nulla.sansenri ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 22:53Le preferenze personali complicano il confronto, ma in vari casi alcune delle sensazioni che provi possono derivare dal materiale usato.Simy ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 14:47
Penso al pennino della 3776. Per me, per quello che io percepisco quando lo uso, mi viene da dire che "canta". Ha una impalpabile vibrazione che si accorda molto con me, con i miei gusti. Forse è perché in quella lega c'è dell'oro, forse non c'entra niente l'oro. Ho altri pennini in oro che non mi danno niente del genere. Ho in uso quotidiano delle Preppy e in una scatola una Sailor 21k perché - per quanto il pennino Sailor sia favoloso - per me lo è di più il pennino della Preppy. Ho una plebea Kaweco Sport che uso più volentieri di una splendida Capless, perché mi ci trovo meglio e non è che il pennino della Capless sia uno schifo, anzi.
Infatti non penso che tutti mi daranno la stessa sensazione. Ho delle preferenze basate esattamente sulle differenti sensazioni di ciascun pennino. Quello che noto nelle mie preferenze (ovviamente posso basarmi su quelle perché le conosco bene e so che è pura anedottica ma al momento ho solo questo strumento a disposizione) è che il materiale del pennino non è quello che le anima.sansenri ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 22:53Esistono milioni di pennini diversi, molti sono ben fatti, ne proverai alcuni che ti danno la stessa sensazione sia che siano in oro o in acciaio, ma altri che ti daranno una sensazione diversa tra oro e acciaio. Quello che è sbagliato è pensare che tutti indistintamente ti daranno la stessa sensazione, oppure che se ti daranno una sensazione diversa non sia dovuta al materiale. Certo, ci può essere la differenza dovuta a come è levigata la punta, ma anche la differenza dovuta al comportamento diverso del materiale (perché ci ostiniamo a volerlo escludere?)
Questa imparzialità credo che sia un po' un unicornosansenri ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 22:53Questo è vero, ma è un argomento che si aggiunge a quanto sopra, non lo sostituisce. Complica il giudizio? Sì, ovviamente. Dice giustamente maylota, siamo dotati di 5 sensi, e quando giudichiamo un pennino li usiamo tutti. Inoltre il nostro cervello fa le sue considerazioni, sta però a noi cercare di rimanere imparziali e lasciare il giudizio a quello che ci dice la nostra mano abituata a reggere penne e pennini.Simy ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 14:47 Quando si parla di oro entrano in gioco tantissimi condizionamenti culturali, improvvisamente si ha un'immediata percezione di prestigio e qualità, di cosa che "vale" di più, e questo entra in gioco nei fattori che ci portano a preferire un pennino rispetto a un altro.
Credo che, fondamentalmente, su una materia come questa non ci sia l'imparzialità. Non abbiamo strumenti che possano misurare asetticamente e oggettivamente qual è l'esperienza migliore. E la famosa percezione della differenza - nel mio completamente personale e soggettivo mondo - è un po' un'illusionesansenri ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 22:53Fa parte del discorso sopra, tuttavia è l'esperienza che subentra a cercare di dare un giudizio il più possibilmente imparziale.Simy ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 14:47 Consideriamo anche il buyer's bias, quello che ci porta ad autoconvincerci che il prodotto costoso vale di più dell'analogo economico, perché sentiamo il bisogno di giustificare a noi stessi l'acquisto (e non parlo di situazioni di palese difetto nel nuovo acquisto. Sto parlando di penne che funzionano bene "out of the box").
Vogliamo che la penna da 500 euro con il pennino in oro sia la migliore. Lo vogliamo perché altrimenti ci è più difficile "perdonarci" lo sperpero per un manico di plastica.
Quando la tua mano si abitua a percepire la differenza (ovviamente quando c'è ed è palese) non ti chiedi più se te lo stai inventando per lenire i sensi di colpa. E poi, mica tutte le penne che provi le devi comprare! Come la mettiamo allora in quel caso?
Hai ragione, si parla di differenze e non di preferenze. Spesso, tuttavia, tendiamo ad associare la parola "migliore" a quello che preferiamo e la parola "migliore" viene ammantata di prestigio. Quindi, chi avrà un'esperienza che percepisce migliore con un dato pennino tenderà a credere che è proprio quello il pennino d'oro, perché si aspetta che l'oro - pregiato - debba dare una migliore esperienza, ovvero che lo si debba preferire. Che è poi l'aspettativa che ha chiunque voglia fare il salto dalla TWSBI alla Sailor tot-carati (faccio esempio a caso). Perché legge o sente dire che il pennino in oro è migliore. Poi, magari, succede che questa persona odia il feedback Sailor e si chiede che diavolo si sia calata la gente per credere che il pennino in oro sia meglio del suo affidabilissimo e liscio Jowo TWSBI in acciaio.sansenri ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 22:53Sarebbe un test male impostato, se fatto come dici. Quello che gli eventuali reclutati "preferiscono" non ha nulla a che fare con rilevare se c'è una differenza o no.Simy ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 14:47 C'è veramente tanto che inquina la percezione.
Troverei interessante fare un test del genere non letteralmente cieco ma con persone che non sanno nulla di stilografiche, che non hanno conoscenze per sapere se stanno maneggiando l'oro o l'acciaio o Montblanc o TWSBI e vedere cosa preferiscono come esperienza di scrittura (non estetica, solo di scrittura) tra pennini in oro e pennini in acciaio. Se io dovessi scommettere, scommetterei sul 50/50
Non stiamo parlando di preferenze, ma di differenze percepite.
Tornando a parlare di flex, in quanto differenza più rilevabile tra acciaio e oro, è proprio una caratteristica che i principianti (che non sanno nulla di stilografiche) odiano, non sapendo come sfruttare la flessibilità, la rilevano come un fastidio, il pennino che si impunta, il tratto incostante!.
Lo diceva Risotto in un topic di non molto tempo fa, uno dei motivi per cui i pennini in oro sono diventati sempre più simili a quelli in acciaio, ossia rigidi (al punto che in certi casi se li metti a confronto in un test in cieco, per l'appunto non li sai più distinguere) è che molta gente non più avvezza ad usare la stilografica, tentando di usarla come una biro (premendo come dei dannati) danneggiava le punte! I produttori ricevevano reclami per i pennini disallineati e percepiti come mal funzionanti, e dovevano gestire le lamentele, con riparazioni, sostituzioni, resi, etc.
Soluzione? (come ha fatto Aurora, pare, discontinuando il rebbi lunghi) pennini in oro più rigidi, e siete serviti!
Hai capito bene cosa volevo dire, non c'è bisogno di fare il professorino. Menomale che avevo messo la parola tra virgolette...sansenri ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 15:05 Non si riesce a capire in base a quali dati tu ti sia convinto del fatto che non "esistono differenze meccaniche tra i materiali." (a parte che è una affermazione un po' molto vaga, e sbagliata detta così, facciamo un pennino di vetro e uno di legno e vediamo?)
Ma scusa, a scuola, fisica l'hai studiata? Ogni materiale diverso, ognuno, nessuno escluso, ha caratteristiche meccaniche - e non solo - differenti, anzi ti ricordo che i materiali si distinguono come diversi proprio analizzando le loro caratteristiche chimico-fisiche...
Un'altra cosa è, se tu dici "io, differenze meccaniche tra oro e acciaio non ne avverto". Ah ok, sei tu che non le avverti.
No, non ho mai provato punte in palladio. Ma a meno che non mi dimostri che ogni produttore di pennini in casa usi leghe molto diverse tra loro (e intendo davvero molto diverse, roba che cambiano proprio i metalli), 'sto discorso non porta da nessuna parte per smentirmi.E' stato spiegato anche che i materiali di cui sono fatte le punte sono diversi, ma anche fossero uguali, l'influenza del materiale di cui è fatto il pennino è enorme. Mai provato un pennino in palladio? la "punta" è la stessa ma il palladio si comporta in modo molto diverso dall'acciaio.
Le qualità del materiale di cui è fatto il pennino hanno molto a che fare con la scrittura, dai!, prendi un pennino in titanio, uno in palladio, etc., certo che hanno a che fare con la scrittura, perché il pennino si comporta in modo diverso, reagisce al modo in cui tu lo guidi in maniera diversa, e ti fa scrivere in modo diverso (variazione di tratto, etc).
Nel senso che una volta la felssibilità era una caratteristica "normale" delle stilo e per ottenerla si optava per l'oro. Oggi non è più così. Quindi anche in questo caso lo scegliere l'oro non ha senso perché non offre differenze rispetto all'acciao.E poi che vuol dire che "un tempo la flessibilità era una discriminante"? Perché oggi non sarebbe discriminante? Ci sono meno pennini flessibili nell'offerta del nuovo, ma molti li ricercano.
"Piccola parte"? Ti rendi conto che stai affermanto che la maggior parte degli utilizzatori di stilografiche saprebbero distinguere a occhi chiusi i materiali perché secondo te offrono prestazioni nettamente diverse?La questione dell'oro più prezioso che fa illudere che offra migliori prestazioni c'entra solo per una piccola parte (ha un suo peso, maggiore tanto quanto è inferiore la capacità dell'utilizzatore di percepire le differenze di comportamento del materiale).
In realtà l'esempio del pennino in palladio (PdAg) è a mio parere ottimo e molto chiaro e testabile da chiunque (anche a occhi chiusi).Gargaros ha scritto: ↑mercoledì 3 settembre 2025, 11:38No, non ho mai provato punte in palladio. Ma a meno che non mi dimostri che ogni produttore di pennini in casa usi leghe molto diverse tra loro (e intendo davvero molto diverse, roba che cambiano proprio i metalli), 'sto discorso non porta da nessuna parte per smentirmi.sansenri ha scritto: ↑martedì 2 settembre 2025, 15:05 Mai provato un pennino in palladio? la "punta" è la stessa ma il palladio si comporta in modo molto diverso dall'acciaio.
Le qualità del materiale di cui è fatto il pennino hanno molto a che fare con la scrittura, dai!, prendi un pennino in titanio, uno in palladio, etc., certo che hanno a che fare con la scrittura, perché il pennino si comporta in modo diverso, reagisce al modo in cui tu lo guidi in maniera diversa, e ti fa scrivere in modo diverso (variazione di tratto, etc).
Motivo per cui io sarei curiosa di una 3776 in cui il pennino è in acciaio. Potrei fare un confronto diretto sulle differenze. In genere, tuttavia, nei produttori, quando si cambia materiale del pennino, cambia spesso anche il design della penna e/o del pennino stesso. Difficile davvero fare un confronto diretto. Per quello il confronto tra Estie dal corpo uguale con pennino Jowo acciaio una e oro l'altra credo che abbia senso. Sono pennini di materiale diverso ma stesso produttore sullo stesso corpo. E' quello che rende il video interessante, nel suo piccolocinturino ha scritto: ↑mercoledì 3 settembre 2025, 12:21 Tanto per complicare un po' le cose; considerando che scrivete impugnando la stilo, l'ipotetica differenza tra pennino oro ed acciaio andrebbe rilevata utilizzando lo stesso pennino ( stessa geometria con unica variante del materiale di costruzione) montato sullo stesso fusto ...non credete ? La dimensione, le fattezze, il peso della stilografica intereagiscono con la mano ed hanno la loro rilevanza (almeno a mio avviso). Personalmente non credo affatto che un pennino possa essere migliore solo perché in oro; è migliore di un altro perché per i miei gusti quel pennino specifico su quella stilo con quell'inchiostro su quella carta mi piace di più. Ho cinesine da 5 euro che scrivono bene tanto quanto altre signorine altezzose. Piuttosto la stilografica costosa da, almeno tendenzialmente, maggiori garanzie sul controllo qualità e quindi di regolare funzionamento e piacevolezza d'uso.
Scambiarsi idee non fa mai male e soprattutto fa capire punti di vista diversi dai propri...
Scambiarsi idee sì, ma non per stabilire "il meglio", su...maylota ha scritto: ↑mercoledì 3 settembre 2025, 15:54Scambiarsi idee non fa mai male e soprattutto fa capire punti di vista diversi dai propri...
Ad esempio la flessibilità/morbidezza - vedasi tutto il resto del tuo post - va molto di moda ultimamente ma non è necessariamente la caratteristica fondamentale o unica per giudicare un pennino?![]()
A me, la prova alla cieca mi sembra la str*nzata del secolo, ma io sono un fan dei 5 sensi quindi non faccio testo.Abulafia ha scritto: ↑mercoledì 3 settembre 2025, 16:08Scambiarsi idee sì, ma non per stabilire "il meglio", su...maylota ha scritto: ↑mercoledì 3 settembre 2025, 15:54
Scambiarsi idee non fa mai male e soprattutto fa capire punti di vista diversi dai propri...
Ad esempio la flessibilità/morbidezza - vedasi tutto il resto del tuo post - va molto di moda ultimamente ma non è necessariamente la caratteristica fondamentale o unica per giudicare un pennino?![]()
Il resto del mio post parla anche di precisione e scorrevolezza, e comunque mai in senso di peggio o meglio, ma solo di riconoscibilità![]()
Sono già passato per altri hobby in cui tutti riconoscevano tutto finché sapevano cosa stavano analizzando e niente nel momento in cui la prova era alla cieca.![]()
Ma la prova alla cieca è proprio quella basata sui 5 sensi, senza far intervenire l'interpolazione del cervello e di dati acquisiti. Non significa mica "chiudendo gli occhi". Significa "non sapendo cosa si sta provando".maylota ha scritto: ↑mercoledì 3 settembre 2025, 16:30A me, la prova alla cieca mi sembra la str*nzata del secolo, ma io sono un fan dei 5 sensi quindi non faccio testo.Abulafia ha scritto: ↑mercoledì 3 settembre 2025, 16:08
Scambiarsi idee sì, ma non per stabilire "il meglio", su...
Il resto del mio post parla anche di precisione e scorrevolezza, e comunque mai in senso di peggio o meglio, ma solo di riconoscibilità![]()
Sono già passato per altri hobby in cui tutti riconoscevano tutto finché sapevano cosa stavano analizzando e niente nel momento in cui la prova era alla cieca.![]()
Che "qual'è il migliore" sia una delle (tante) degenerazioni da social dei nostri tempi (è il tipico acchiappaclick di chi non ha niente da dire) sono d'accordo.
Ma in uno sforzo di ecumenismo, mi viene da dire che in un contesto come quello di questo thread, che in fondo è rimasto nell'ambito del civile e dell'informato.... scambiarsi idee è una cosa sana![]()
Chiaro, ma per me "5 sensi" significa sapere sia il materiale che pure il brand. E' così che educo il mio cervello ad essere aperto e flessibile, altrimenti è arido. Ma mi sa che sono la particella di sodio in acqua Lete....Abulafia ha scritto: ↑mercoledì 3 settembre 2025, 17:12Ma la prova alla cieca è proprio quella basata sui 5 sensi, senza far intervenire l'interpolazione del cervello e di dati acquisiti. Non significa mica "chiudendo gli occhi". Significa "non sapendo cosa si sta provando".
[omiss]
"Alla cieca" significherebbe provare pennini diversi su penne identiche, senza sapere che pennino si sta provando.
Scusa, ma a me sembra invece che di fronte ad argomentazioni sul perché e sul percome pennini fatti in materiali diversi offrano prestazioni diverse, con tanto di esperienze personali fatte su pennini realizzati in diversi materiali (acciaio, oro, palladio) dallo stesso produttore (presumibilmente dunque con lo stesso tipo di "iridio" come viene comunemente chiamato), tu senza averli provati stia dicendo: "non mi interessa ho ragione io"